«Ho sempre detto che il Lodo Alfano andava coperto da una norma costituzionale». Così il vicepresidente del Csm Nicola Mancino ha risposto a chi gli chiede conto dei dubbi che sono stati avanzati dall’opposizione sul provvedimento del legittimo impedimento. Mancino non entra nel merito del legittimo impedimento. «Quando il Parlamento parla il Csm tace – dice – parafrasando una nobile frase più volte pronunciata dal Capo dello Stato».
E a proposito delle critiche espresse sulla costituzionalità del legittimo impedimento Mancino aggiunge: «Prendo atto e non contesto l’opinione di quanti con riferimento all’articolo 3 della Costituzione hanno sempre parlato di illegittimità di qualunque norma messa a confronto» con il principio di uguaglianza.
Proprio rispondendo a queste sollecitazioni, il ministro della Giustizia Angelino Alfano ha fatto presente che con il legittimo impedimento «siamo intervenuti su un articolo del codice di procedura penale e riteniamo che la via scelta sia corretta».
«Stiamo valutando il da farsi – ha spiegato il Guardasigilli – ora c’è il legittimo impedimento che postula l’esistenza di una iniziativa entro diciotto mesi e noi ci muoveremo in questa direzione. E ieri è stato approvato un ordine del giorno che invita il governo a questa scelta. Stiamo valutando lo strumento in sede politica e non passerà molto tempo».
