Sabato della Fiom: metalmeccanici in piazza, manifestazione pacifica. Cgil rilancia: “Ora sciopero generale”

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Una manifestazione pacifica, gioiosa, di protesta, per dire “sì ai dirtti, no alo sfuttamento”. Il sabato della Fiom si è rivelato un successo: di partecipazione (si è parlato di un milione di presenze) e anche di sicurezza, smentendo quanti (in primi il ministro dell’Interno Maroni) avevano allertato sui pericoli del corteo. Roma in allerta ha accolto le centinaia di migliaia di lavoratori, studenti, intellettuali che hanno sfilato per le strade e si sono ritrovati, tutti insieme, in piazza San Giovanni. Lì dove Epifani ha tenuto il suo ultimo comizio da segretario generale della Cgil, un comizio in cui ha rilanciato la protesta inneggiando a un prossimo “sciopero generale”.

Due cortei (uno da piazza della Repubblica e l’altro da piazzale dei Partigiani) hanno attraversato la città per difendere l’occupazione e i diritti di chi lavora o vorrebbe farlo. In testa gli operai di Pomigliano, al loro fianco studenti, docenti, rappresentanti delle associazioni di volontariato, oltre ai centri sociali, il popolo Viola e alcuni politici. Tutti si sono ritrovati in piazza San Giovanni, gremita di gente. Il servizio d’ordine predisposto dalla Fiom e dalla Cgil è stato imponente. Una misura che si è resa necessaria in seguito all’allerta che si è venuta a creare intorno a questa manifestazione. Una giornata di mobilitazione decisa per protestare contro l’accordo separato alla Fiat di Pomigliano che si è caricata, nei mesi, di tensioni tra i sindacati, sfociate in atti di violenza in particolare contro le sedi  della Cisl. Ma la piazza, per l’ennesima volta, ha dimostrato che può essere anche più “democratica” della politica.

20.00: Cremaschi: circa un milione alla manifestazione. ”Circa un milione di persone”: questa la ”stima” di quanti hanno partecipato alla manifestazione nazionale della Fiom, indicata dal presidente del Comitato centrale del sindacato di Corso Trieste, Giorgio Cremaschi. ”Non e’ un numero ufficiale”, ha aggiunto, ”ma una stima, calcolando che i cortei sono partiti alle 13.30 circa e hanno sfilato sino alle 18.30, quando la coda dell’ultimo e’ arrivata in piazza San Giovanni”. La Fiom, infatti, non ha voluto fornire cifre ufficiali sulla partecipazione alla manifestazione.

19.33: Bersani: voce sentita oggi in piazza deve essere ascoltata. ”Quella che si e’ fatta sentire pacificamente oggi in piazza San Giovanni e’ una voce che va ascoltata. E tutte le persone responsabili che hanno a cuore l’Italia devono augurarsi che possano emergere posizioni comuni dal mondo del lavoro”. Lo dice il segretario del Pd Pier Luigi Bersani, al termine della manifestazione della Fiom che si e’ svolta oggi a Roma. ”L’Italia – sottolinea Bersani – vive difficolta’ gravi e chi e’ al governo in questo momento non deve accendere irresponsabilmente i fuochi della divisione, ma lavorare per aiutare a comporre le diverse posizioni”. ”L’unita’ del mondo del lavoro – conclude il segretario del Pd – e’ una energia indispensabile per costruire un’alternativa di Governo che davvero metta al centro delle politiche economiche l’occupazione, che e’ l’assoluta priorita’ per il Paese”.

19.32: Sacconi: questa italia minoritaria deve rimanere tale. ”Quella di oggi e’ una Italia minoritaria che deve restare minoritaria”, ha affermato Sacconi rispondendo ai giornalisti sulla manifestazione della Fiom. ”C’ e’ una Italia che parla a se stessa e non riesce a parlare al Paese – ha aggiunto – Una Italia che puo’ essere opposizione democratica, ma assolutamente inadatta a governare e a fare parte di coalizioni di governo”.

19.08: Epifani: grande onore chiudere con comizio Fiom. ”Per me e’ un grande onore chiudere il mio mandato in questa piazza, davanti a tutti questi lavoratori. Rimarro’ accanto alla Cgil e alla Fiom con altri ruoli e altre funzioni”. Cosi’ il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, ha chiuso il suo intervento alla manifestazione della Fiom, il suo ultimo comizio da leader della confederazione di corso d’Italia. Epifani e’ infatti in scadenza di mandato ed il 3 novembre lascera’ il posto a Susanna Camusso alla guida della Cgil. ”Qualche volta abbiamo discusso – ha aggiunto riferendosi ai rapporti con la Fiom – ma abbiamo sempre fatto valere l’unita’. Il nostro pluralismo e’ la nostra ricchezza”.

19.00: Epifani: 10,100, 100 accordi per i diritti. ”Rovesciamo lo slogan ’10, 100, 1000 Pomigliano’. Diciamo 10, 100, 1000, 10.000 accordi che abbiamo fatto, che la Fiom ha fatto, dove si salvano il lavoro, i diritti e l’occupazione”. Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, concludendo la manifestazione della Fiom e sottolineando che ”la Cgil non lascera’ sola la Fiom in queste battaglie. La Cgil non ha chinato la testa”

18.59: Epifani: non siamo isolati. Epifani: “A chi pensava che la Cgil fosse isolata diciamo che non è isolata né in Italia né in Europa. Semmai sono altri che devono interrogarsi sul perché in Europa si battono e scioperano tutti e qualcuno da noi non lo fa”

18:51: Epifani: in assenza di risposta sciopero generale. Epifani: “”Il paese sta rotolando, ha preso una direzione sbagliata. Dopo la manifestazione del 27 senza risposte adeguate proseguiremo con lo sciopero generale. E’ un’arma, non l’unica, che però va usata con intelligenza perchè è un grande sacrificio”.

18.44: Boccia (Pd): in piazza milionari e politici in auto blu. ”Sono nauseato dalle finzioni”. Cosi’ Francesco Boccia, coordinatore delle commissioni economiche del Pd, replica alla sua compagna di partito on.Teresa Bellanova che non aveva apprezzato le critiche rivolte da Boccia al corteo Fiom, corteo ”pieno – secondo Boccia – di intellettuali milionari, ex deputati col vitalizio e politici in auto blu”. ”I lavoratori, gli studenti, i disoccupati, i precari – secondo boccia – hanno il diritto di essere ascoltati ogni giorno e ogni loro manifestazione e’ sacra e va ascoltata. Ma non utilizzata”. ”Personalmente – afferma tra l’altro Boccia – sono nauseato di veder sfilare per qualche ora intellettuali che guadagnano milioni di euro l’anno, ex parlamentari che vivono con il vitalizio e politici che subito dopo la sfilata e la passerella davanti alle tv tornano a casa nelle loro auto blu. Credimi Teresa, non sono piu’ tollerabili queste finzioni a sinistra e nel Paese”. ”La Fiom – ritiene il deputato Pd – avrebbe maggiori benefici dall’assenza dei politici nel corteo, si capirebbero meglio le ragioni della protesta e il confronto sarebbe piu’ trasparente sulle cose e non sulle posizioni politiche spesso figlie di un opportunismo che dura meno di un giorno”. ”Tutto qui. Noi riformisti – aggiunge Boccia – abbiamo il dovere di batterci per cambiare questo Paese, e lo cambiamo se ai principi facciamo seguire i comportamenti. All’autonomia reale del partito dal sindacato e a quella del sindacato, io ci credo davvero e continuero’ a battermi per salvaguardarlo. Perche’ quella battaglia libera ed emancipa soprattutto i lavoratori, e rida dignita’ alla politica”. ”Il mio rispetto – dice ancora il deputato Pd – per gli ex sindacalisti oggi deputati e per i politici andati in piazza in buona fede e’ elevato, ma la mia tolleranza verso le anime belle, gli speculatori in auto blu, gli opportunisti col vitalizio che cercano di rientrare in parlamento attraverso le sofferenze dei lavoratori e verso gli intellettuali milionari e’ finita”.

18.41: Epifani: crisi usata per colpire i lavoratori. Epifani dal palco: ”Il governo ha usato la crisi per colpire i diritti dei lavoratori. Ci vuole una politica economica radicalmente diversa perché questa ha umiliato il paese e non ha risolto i problemi”

18.35: Casini: chi è in piazza è fuori dall’alternativa a Berlusconi. ‘Oggi c’e’ una grandissima manifestazione della Fiom. Con il cuore di democratico rispetto profondamente quella piazza non violenta. Ma con la testa dico, con chiarezza, che chi e’ in quella piazza e’ fuori da un disegno di governo riformista alternativo a Berlusconi”. Lo ha detto il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini parlando a Sky Tg24. ”Se si pensa – ha proseguito – di fare un’alternativa a Berlusconi con chi oggi va in piazza con la Fiom vuol dire che si e’ fuori strada. Perche’ non c’e’ riformismo e capacita’ alternativa credibile se questi sono gli argomenti. Con tutto il rispetto verso la Fiom e i manifestanti. Ma la piattaforma alternativa a Berlusconi e’ un’altra cosa ”. ”Questa e’ la grande contraddizione – ha aggiunto – a cui il Pd non ha ancora dato risposta e a cui inevitabilmente dovra’ rispondere nei prossimi giorni. E su possibili alleanze con Vendola e Di Pietro ha detto: ” Faccio una distinzione tra Vendola e Di Pietro. Vendola e’ una personalita’ politica molto diversa da me che io rispetto e stimo, con cui ho un rapporto corretto. Vedo in Vendola pregi e difetti. E’ molto distante dalla mia storia politica e difficilmente compatibile con la mia idea di governo del paese. Di Pietro e Grillo sono un’altra cosa, loro legittimano ogni giorno Berlusconi. Il discorso di Di Pietro in Parlamento e’ il piu’ grande aiuto politico che si possa dare a Berlusconi. Per questo motivo quel populismo che rappresentano e’ alternativo a qualsiasi idea di governo serio.”

18.24: Il segretario della Cgil Guglielmo Epifani inizia il suo discorso, l’ultimo da segretario. Il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, e’ salito sul palco di Pazza San Giovanni per il suo intervento a conclusione della manifestazione della Fiom. Dalla piazza si e’ immediatamente levato il grido ‘sciopero, sciopero’.

18.24: Landini: battaglia prosegua con sciopero generale. ”Abbiamo il dovere di continuare questa battaglie e per continuarla si deve arrivare alla programmazione dello sciopero generale”. Lo ha detto il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini, parlando dal palco di piazza San Giovanni in occasione della manifestazione dei metalmeccanici. ”Perche’ la democrazia e il nuovo modello di sviluppo – ha aggiunto – si costruiscono con il consenso e il coraggio del cambiamento”. Da sotto il palco il popolo dei manifestanti ad alta voce ripeteva ”sciopero, sciopero, sciopero”.

18.23: Ferrero: spero presto sciopero generale. ”Spero che la Cgil rapidamente arrivi alla decisione di dichiarare lo sciopero generale”. Lo dice il segretario di Rifondazione comunista, Paolo Ferrero, ai piedi del palco della manifestazione della Fiom in piazza San Giovanni. Ferrero propone inoltre, ”come dopo il G8 di Genova”, che si costituiscano ”sul territorio dei comitati ‘Sedici ottobre”’, per portare avanti il discorso avviato con la manifestazione di oggi.

18.15: Landini: da noi sempre no quando si cancellano i diritti. ”Noi alla Fiat abbiamo detto di no. Alla Federmeccanica abbiamo detto di no, perche’ quando si vogliono cancellare i diritti ed il contratto diremo sempre di no”. Queste le parole pronunciate dal palco di piazza Sa Giovanni dal segretario generale della Fiom. Maurizio Landini, e accolte dagli applausi della folla che gremisce la piazza. Il riferimento e’ all’accordo separato sullo stabilimento Fiat di Pomigliano e a quello sulle deroghe al contratto nazionale dei metalmeccanici.”E’ una piazza che unisce questo Paese, parla al Paese e che dice che per uscire dalla crisi c’e’ bisogno di rimettere al centro il lavoro ed i diritti e quindi contrastare la politica che questo Governo, Confindustria e Federmeccanica stanno facendo. E’ una societa’ che cosi’ non e’ accettabile, noi dobbiamo ribellarci per cambiare”, ha continuato Landini.

18.10: Landini: piazza democratica e pacifica. ”Questa e’ una piazza democratica e’ pacifica”: cosi’ il segretario generale delle Fiom, Maurizio Landini, dal palco allestito in piazza San Giovanni per la manifestazione nazionale organizzata dai metalmeccanici della Cgil, si e’ rivolto ai partecipanti.

18.04: Landini a Sacconi: invocare il morto è da irresponsabili. Il leader della Fiom Landini: “I ministri hanno fatto a gara a dire quello che hanno detto. Si devono vergognare per quello che hanno detto e quando si arriva ad invocare il morto come un ministro della repubblica ha fatto siamo di fronte all’irresponsabilità totale”

17.59: Fassina: il Pd è qui per superare la divisione dei lavoratori. ”Il Pd sta dove stanno i lavoratori, che manifestano in modo pacifico e democratico”. Lo dice ai piedi del palco della Fiom in piazza San Giovanni, il responsabile di economia del Pd, Stefano Fassina. ”Siamo qui come la settimana scorsa eravamo alla manifestazione della Cisl e vogliamo rappresentare i lavoratori – sottolinea Fassina – purtroppo ora chi rappresenta i lavoratori e’ diviso e questa e’ una grande sofferenza per chi come noi e’ qui per superare le divisioni”. Quanto ai distinguo dentro al Partito democratico sulla partecipazione alla manifestazione e all’assenza del segretario Bersani, Fassina risponde: ”il segretario ha un compito di sintesi. Qui ci sono pero’ diversi componenti della segreteria, parlamentari e dirigenti delle federazioni territoriali. Il Pd e’ qui”. Sotto il palco di piazza San Giovanni si vedono, tra gli altri, Sergio Cofferati, Cesare Damiano, Vincenzo Vita, Paolo Nerozzi, Giovanni Lolli, Barbara Pollastrini, Matteo Orfini e Roberta Agostini.

17.50: messaggio di solidarietà anche da americani uaw. Sono numerosi i messaggi di solidarieta’ internazionale ricevuti dalla Fiom, oggi in piazza per la manifestazione nazionale in difesa dei diritti e del lavoro. Tra questi quello della Fism, la Federazione internazionale dei sindacati metalmeccanici, della Fen, la Federazione europea dei metalmeccanici, del sindacato autonomo Fiat Serbia e degli americani Uaw (United auto workers). ”La vostra lotta in Italia per difendere i posti di lavoro, le condizioni dignitose, la legalita’ e la democrazia – si legge nel messaggio dei lavoratori Usa diffuso dalla stessa Fiom – e’ la stessa lotta che abbiamo negli Stati Uniti e, data la recente alleanza Fiat-Chrysler, e’ piu’ importante che mai che la Uaw lavori in modo solidale con la Fiom”.

17.49: Palloncini e bandiere rosse. E’ il rosso a dominare piazza San Giovanni in Laterano a Roma dove stanno manifestando gli operai della Fiom. Tante le bandiere della sigla sindacale dei metalmeccanici, Cgil e Rifondazione comunista. Le uniche diverse sono quelle di colore bianco dell’Italia dei valori. La rete studentesca sta mostrando uno striscione con su scritto ”Gelmini dimettiti ricostruiamoci il futuro” mentre alcune tute blu espongono cartelli con slogan: ”l’indifferenza uccide”, ”gli operai producono per tutti, rispettateli”, ”uniti contro il capitale”. Non mancano critiche al segretario della Cgil; su un cartello si legge ”Epifani con Cisl e Uil lascia stare. C’e’ bisogno di lottare”. Sul palco dietro la scritta ”Il lavoro e’ un bene comune”, slogan della manifestazione, alcuni operai reggono dei pannelli su cui e’ riportata la parola ”Legalita”’. In piazza si attende l’arrivo della parte finale del corteo partito da piazza della Repubblica.

17.37: Dal palco di San Giovanni parlano gli operai della Fiat di Pomigliano e di Melfi, licenziati e poi reintegrati da un giudice

17.17: infermieri al corteo: ci avete tolto ultima goccia di sangue. Una ventina di infermieri provenienti da tutta Italia sta manifestando a Roma insieme agli operai della Fiom. Ad accompagnarli il senatore dell’Italia dei Valori, Stefano Pedica. Gli infermieri sono arrivati a Piazza S.Giovanni dietro lo striscione ‘Ci avete tolto l’ultima goccia di sangue’ e con al braccio dei lacci emostatici. ”Stiamo manifestando con tutta la convinzione – ha detto Pedica – ci sembrava giusto essere al fianco degli infermieri che lottano contro i tagli e il non riconoscimento dello status di lavoro logorante. Questa di oggi e’ l’ultima goccia della nostra speranza. D’ora in poi la nostra opposizione si fara’ nelle piazze”.

17.16: Di Pietro: qui lavoratori, non delinquenti. Di Pietro: ”Qui ci sono dei lavoratori e non dei delinquenti. I delinquenti sono coloro che non li ascoltano o che aizzano la violenza. Qui c’è una piazza fatta di padri e madri di famiglia che non arrivano a fine mese e che hanno bisogno di risposte concrete da un governo che non c’è perché troppo preso a sistemare i guai giudiziari. L’IdV è in piazza senza se e senza ma, perché ritiene questo un momento essenziale per la democrazia, per rimettere al centro la questione del lavoro”

17.06: Fassina: il Pd c’è. Il responsabile di economia del Pd, Stefano Fassina, risponde ai distinguo dentro al Partito democratico sulla partecipazione alla manifestazione e all’assenza del segretario Bersani. “Il segretario ha un compito di sintesi. Qui ci sono però diversi componenti della segreteria, parlamentari e dirigenti delle federazioni territoriali. Il Pd è qui, dove stanno i lavoratori, che manifestano in modo pacifico e democratico. Siamo qui come la settimana scorsa eravamo alla manifestazione della Cisl e vogliamo rappresentare i lavoratori. Purtroppo ora chi rappresenta i lavoratori è diviso e questa è una grande sofferenza per chi come noi è qui per superare le divisioni”

16.52: Epifani: “Lascio con speranza che le cose cambino”. Non lascio con l’amarezza ma “con la speranza che le cose possano cambiare anche se la situazione è molto difficile”. Così il segretario generale della Cgil Guglielmo Epifani rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano con quale stato d’animo lasciava la guida dell’organizzazione sindacale. Epifani, dopo 8 anni da segretario generale, lascerà il suo incarico il prossimo 4 novembre

16.42: Verdi: diritti non hanno scadenza. La manifestazione di oggi della Fiom “è una occasione importante per difendere i diritti dei lavoratori sempre più aggrediti dalle politiche berlusconiane. I diritti dei lavoratori non hanno una scadenza e sono inalienabili: questa è una conquista di civiltà e universale che non è e non può essere in discussione”. Lo afferma il presidente dei Verdi, Angelo Bonelli

16.41: Landini: piazza gremita, contateci voi. Nessuna cifra da parte della Fiom sul numero dei partecipanti alla manifestazione nazionale organizzata a Roma in difesa dei diritti, del lavoro, del contratto, della democrazia e della legalita’. ”Piazza San Giovanni e’ gremita, la gente non riesce ad entrare, le strade intorno sono piene. Ai giornalisti diciamo, contateci voi”, risponde cosi’ il segretario generale dei metalmeccanici della Cgil, Maurizio Landini.

16.35: Ferrero: da qui ripartire per piattaforma della sinistra. ”Quella di oggi e’ una grandissima manifestazione dell’opposizione a Berlusconi, ma anche contro Confindustria”. Lo dice il segretario di Rifondazione Comunista, Paolo Ferrero, ai piedi del palco di Piazza San Giovanni, dove sono in corso gli interventi degli esponenti della Fiom. ”Qui non c’e’ il centrosinistra, pero’ c’e’ la sinistra tutta. E allora noi proponiamo a tutte le forze della sinistra di adottare una piattaforma, a partire dai temi emersi oggi sul lavoro, dai movimenti per l’acqua e dal no alla guerra, perche’ la sinistra possa presentarsi unita da questi contenuti a discutere con il Pd”, dice Ferrero. Di questa sinistra farebbe parte anche l’Idv (”che oggi c’e”’), ma non Grillo, perche’ ”qui non si e’ visto e inoltre mi sembra molto contro Berlusconi – sottolinea il segretario del Prc – e molto poco contro i padroni”. ”Questa e’ la manifestazione da cui si puo’ ripartire”, conclude Ferrero.

16.33: Vendola: non so se l’allarme di Maroni è frutto di un desiderio. ”Non si e’ mai capito se l’allarme di Maroni fosse frutto di informazioni o di un desiderio”. Lo dice il leader di Sinistra e Liberta’, Nichi Vendola, ai piedi del palco di Piazza San Giovanni. ”I teppisti non cercateli tra i lavoratori”, dice Vendola nel constatare il carattere pacifico della manifestazione. ”Maroni – aggiunge – poteva lanciare l’allarme prima della partita di Genova, quando si erano avuti dei segnali veri”. Vendola sottolinea la ”meravigliosa partecipazione”. ”Sono state smentite tutte le Cassandre, perche’ non e’ certo nel mondo dei lavoratori o nella dignitosa ribellione degli operai di Pomigliano e di Melfi che si deve rintracciare il seme della violenza o del teppismo che e’ da un’altra parte”. ”Qui oggi c’e’ l’Italia migliore”, conclude il leader di Sel. Il partito della sinistra e’ oggi presente in piazza con tutti i suoi dirigenti e con numerose bandiere. Tra gli altri ci sono Fabio Mussi, Gennaro Migliore, Paolo Giordano, Betti Leone, Paolo Cento e Claudio Fava.

16.13: Testa del corteo a piazza San Giovanni, la coda ancora a piazza della Repubblica. – La testa del corteo partito da Piazza della Repubblica e’ gia’ arrivata a San Giovanni, ma la coda si trova ancora al punto di partenza. In migliaia aspettano ancora di poter partire per sfilare mentre chi e’ davanti al corteo ha gia’ raggiunto la destinazione. Le strade della capitale lungo il percorso del corteo sono invase da fiumi di persone.

16.08: Studenti in piazza San Giovanni con i lavoratori. Ci sono tutte le associazioni studentesche della scuola e dell’università alla manifestazione organizzata dalla Fiom. Il loro corteo è composto da un alto numero di studenti facenti capo ai movimenti anti-riforma dell’Università la Sapienza di Roma, dall’Unione degli studenti, dalla Rete degli studenti, dell’Unione degli universitari e dal Link. “Siamo qui – spiega Giorgio Paterna coordinatore Udu – perché i diritti lesi dei metalmeccanici rappresentano una minaccia per tutti i cittadini, anche per noi futuri lavoratori”

16.06: Vendola: si è aperto qui il cantiere dell’antiberlusconismo. ”Qui si e’ aperto oggi il cantiere dell’anti-berlusconismo”’. Lo ha detto il leader di Sinistra Ecologia e Liberta’, Nichi Vendola, arrivando a piazza San Giovanni per la manifestazione della Fiom. ”C’e’ un’Italia migliore di Berlusconi, della paura, questo ci dice oggi questa piazza, oggi noi abbiamo una grande unita’ di popolo, e’ un’unita’ che viene dal basso”.

15.59: Piazza San Giovanni è gremita. I due cortei non sono ancora del tutto confluiti a San Giovanni ma la piazza è già piena di gente. Insieme a Epifani, nella zona del palco ci sono anche la vice Susanna Camusso, il segretario generale della Fiom Maurizio Landini e il leader di Sinistra e libertà Nichi Vendola

15.53: Nel corteo un finto Marchionne “frusta” i manifestanti. ”Marchionne, il dittatore dei lavoratori. La Fiom ti schifa”. Questa la scritta su un cartello portato al collo da un pensionato napoletano, Tammaro Iavarone, travestito da squadrista, il quale finge di frustare i lavoratori che stanno manifestando al corteo del Fiom a Roma. Sulla testa il pensionato indossa un vaso da notte rovesciato con sopra scritte contro il ministro Maroni. Sui pantaloni, tra le gambe, invece c’e’ la foto del ministro Gelmini. ”Stiamo tornando alla dittatura – spiega Tammaro – tolgono diritti a operai e pensionati. Interpreto Marchionne perche’ lui e’ come un dittatore e considera gli operai degli schiavi”.

15.51: Epifani e Landini arrivati a piazza San Giovanni. I leader di Cgil, Guglielmo Epifani, e di Fiom, Maurizio Landini, sono arrivati a piazza San Giovanni, dove si svolgeranno i comizi che concluderanno la manifestazione della Fiom. Il leader della Cgil facendo il suo ingresso nella piazza ha detto: ”fino ad ora mi pare una manifestazione larga, partecipata e assolutamente pacifica. Mi sembra che per adesso tutto vada bene”. Riguardo al messaggio che parte dalla manifestazione, Epifani ha sottolineato: ”i diritti dei lavoratori sono importanti anche quando c’e’ la crisi”.

15.51: Dal corteo finte banconote con la faccia di Bonanni: “Il denaro è un buon servo”. Finte banconote da 50 euro che raffigurano il volto del segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, sono state lanciate in aria da alcuni manifestanti che stanno partecipando al corteo della Fiom a Roma, all’altezza dello striscione dei centri sociali, ancora fermo a Termini. Sulle banconote c’e’ scritto ”Il denaro e’ un buon servo e un cattivo padrone… e io vorrei piu’ denari, piu’ servi e piu’ padroni. Con noi hai un padrone scontento”. Al lato c’e’ la foto di Bonanni e sotto la scritta Cisl.

15.48: Sfilano in migliaia tra slogan, cori e caricature. Sono in migliaia a sfilare per le strade della capitale per la manifestazione nazionale indetta dalla Fiom. Centinaia le bandiere rosse. Numerosi i cori e gli striscioni. ”Pomigliano ce lo ha insegnato, come si comporta un vero sindacato”, , scandisce un gruppo di tute blu della Cgil. slogan. ”Dieci, cento, mille Fiom”, grida invece un altro gruppo di operai. Una banda sta raggiungendo piazza San Giovanni, dove si terra’ il comizio conclusivo, suonando ‘Bella ciao’. Non manca chi sfila esibendo foto e striscioni contro gli altri leader sindacali, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti, l’amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, e il presidente del consiglio Silvio Berlusconi. Nel corteo anche due caricature del premier e del leader della Lega Umberto Bossi, con cartelli al collo: ”la crisi c’e’ ma non per me”. ”Chi non salta e’ della Cisl”, gridano in tanti. Su tutti i cartelli campeggiano, infine, le cinque parole d’ordine della manifestazione: diritti, democrazia, legalita’, lavoro contratto. Infine, tra gli altri cartelli, questo: ”nessuna azienda deve essere chiusa, nessun lavoratore deve essere licenziato”.

15.47: Vita: dal Pd ci vorrebbe più coraggio. “Molti di noi, del Partito Democratico, sono nel corteo della Fiom in modo convinto. E credo che il Pd debba avere più coraggio perché in piazza non c’è solo una sigla sindacale, ma l’intero mondo del lavoro”. Lo dice il senatore del Pd, Vincenzo Vita, nel corso della manifestazione della Fiom. “Sono in errore coloro che non credono in questa manifestazione – aggiunge Vita – spero che il risultato oggi sia quello di riaprire il confronto sui temi del lavoro”

15.46: Marino: da dirigente Pd un dovere esserci. “Il Paese è in profondissima crisi. La preoccupazione del 65% degli italiani è il lavoro. Da dirigente del Pd devo essere in piazza con i lavoratori, contro la politica del ministro Sacconi che non mira a difendere i lavoratori, ma a dividere e creare conflitti tra i sindacati”, conclude Marino

15.45: Marino: ma dov’è il Pd? “Il Pd è un grande partito popolare che trova il suo consenso nelle persone che sono qui oggi in questa piazza per dire le cose che noi diciamo in Parlamento. Allora mi chiedo: per quale motivo non essere in piazza oggi?”. Si pone l’interrogativo il senatore del Pd, Ignazio Marino, che sfila tra i lavoratori

15.43: Slogan: “Cisl dove sei?”. Prima di confluire sotto il palco allestito davanti la basilica San Giovanni in Laterano, gli operai del corteo partito da piazzale dei Partigiani hanno gridato cori di scherno contro la Cisl, urlando “Cisl dove sei?”

15.37: Di Pietro: lo stipendio dell’ad di Fiat è un’ingiustizia sociale. ”Non bisogna essere filocomunisti per pensare che il fatto che l’amministratore delegato della Fiat prenda 420 volte lo stipendio di un lavoratore Fiat e’ un’ingiustizia sociale”. Lo dice, nel corso della sua partecipazione al corteo della Fiom, il leader dell’Idv, Antonio Di Pietro. Di Pietro punta il dito contro ”questo Governo e questo padronato che mina i diritti fondamentali perche’ considera i lavoratori come servi che devono obbedire al caporale di turno”.

15.28: Vendola a Sacconi: Inadeguato a governare è il Pdl. “Sono loro inadeguati a governare. Hanno portato il Paese verso la miseria”. Così il leader di Sinistra e Libertà, Nichi Vendola, replica alle parole del ministro Maurizio Sacconi. “Cercano di mettere la museruola anche al governatore di Bankitalia, Mario Draghi – prosegue Vendola -. Non bisogna dire che la disoccupazione è all’11%, che in Italia abbiamo i salari più bassi d’Europa, che stanno distruggendo la scuola e l’università pubblica. E invece no, oggi bisogna cominciare a dire la verità”

15.16: Tra gli slogan, Bonanni e Marchionne i “preferiti”. “Maroni uguale tessera del tifoso, Marchionne uguale tessera dell’operaio” è uno dei cartelli sollevati dai manifestanti che partecipano al corteo organizzato dalla Fiom a Roma. “Lavoro, legalità, dignità” sono le tre parole d’ordine della manifestazione che da Piazza della Repubblica sta raggiungendo San Giovanni. In marcia anche gli operai della Fiat e dell’indotto di Termini Imerese, quelli di Eutelia e di Pomigliano d’Arco. “Bonanni sei un uovo marcio”, “Restituite la dignità e il futuro a chi ha fame”, “Il lavoro non si tocca”, “A noi il lavoro a voi la galera”, “Pomigliano non si piega”, “Viva la classe operaia che mantiene tutta la società”, sono alcuni degli slogan ritmati dai manifestanti

15.14: Vendola: contro i lavoratori vogliono soluzione finale. ”Loro che hanno prodotto questa crisi vogliono una specie di soluzione finale: ridurre alla marginalita’ il lavoro subordinato”. Lo dice il leader di Sinistra e Liberta’, Nichi Vendola, nel corso della manifestazione della Fiom per le vie della Capitale. ”In questa piazza – sottolinea Vendola – c’e’ un motivo di speranza grande: e’ la giornata in cui si rimette al centro del dibattito il lavoro come dignita’, civilta’ e diritto”. A chi ”ci spiega che di fronte alla crisi bisogna ridurre i redditi e le tutele”, il governatore della Puglia risponde: ”Questo non solo e’ sbagliato dal punto di vista economico, ma rappresenta anche una regressione dal punto di vista della civilta’. Qualcuno vuole uscire dal Novecento per entrare nell’Ottocento. Io voglio entrare nel Duemila”.

15.18: Corteo di Piramide arrivato a piazza San Giovanni. Il Corteo partito da piazzale dei Partigiani è arrivato a Piazzale San Giovanni. Dal palco della Fiom viene urlato lo slogan: “A noi il lavoro, a voi la galera”

15.10: “Il segretario della Cgil, Guglielmo Epifani, non ha ma hai parlato durante il corteo della Fiom di sciopero generale. Ogni eventuale riferimento al tema sarà fatto nel corso dell’intervento a piazza San Giovanni”. E’ quanto afferma il portavoce del segretario della Cgil

15.07: Vendola: ci precarizzano per comandarci meglio. ”La precarieta’ e’ come una pallina da pingpong, che va dalla scuola al mondo del lavoro. Vogliono precarizzare la nostra vita per comandarci meglio”. Lo ha detto il governatore della Regione Puglia Nichi Vendola, che oggi partecipa al corteo della Fiom a Roma. Vendola e’ stato accolto dall’applauso e dalle strette di mano degli operai. Qualcuno, dalla folla, ha anche lanciato in aria, verso di lui, una bandiera della Fiom. ”Sono in piazza – ha spiegato Vendola – perche’ oggi non c’e’ soltanto una questione sindacale, ma politica e culturale. Riguarda un modello di societa’ in cui viviamo. Penso che bisogna ribellarsi, la modernita’ deve contemplare i diritti del lavoro”.

15.00: Il corteo partito da Piazza della Repubblica e’ stato deviato per non far passare i manifestanti sotto una sede della Cils in via Cavour, strada che si trovava nel percorso ufficiale della manifestazione. Ieri gli organizzatori della manifestazione avevano concordato il percorso definitivo del corteo assieme alla questura di Roma, escludendo la strada, solitamente attraversata dai cortei.

14.56: Operai incalza, Epifani: “Sciopero generale? Lo faremo”. Un operaio incalza il segretario della Cgil durante il corteo della Fiom a Roma e gli esprime a voce alta la necessità di fare “uno sciopero generale”. “Lo faremo…lo faremo…”, risponde Epifani, lasciando intendere che il tema sarà valutato dal sindacato se dopo la manifestazione della Cgil non ci saranno risposte

14.43: Marcegaglia: fermate i linguaggi violenti o rischi veri. ”Lo dico soprattutto alle persone che oggi manifestano: fermate i linguaggi violenti, isolate i violenti, fatelo subito perche’ il rischio che corre il nostro Paese e’ un rischio vero”. Lo ha detto Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria, rivolgendosi alla manifestazione della Fiom a Roma. Ma ricordando gli attacchi dei giorni scorsi alle sedi della Cisl e di Confindustria, Marcegaglia ha ammonito che ”dalla violenza verbale a un’altra tipologia di cose, che non voglio neppure nominare, il passaggio puo’ essere breve”. In questo senso ”il grande errore che noi non dobbiamo fare e’ il giustificazionismo”, ha concluso, perche’ di fronte alle violenze, ai giovani dei centri sociali, ”non bisogna capire un bel niente, bisogna condannarli”.

14.42: Di Pietro: chi non c’è ha perso un’occasione. In piazza con le tute blu della Fiom “c’è il centrosinistra, perché c’è l’Italia dei Valori e perché soprattutto ci sono le persone che vogliono dire basta al Governo del malaffare e degli interessi personali. Quelli che non ci sono perdono un’occasione”. Lo dice il presidente Idv, Antonio Di Pietro, giungendo alla manifestazione dei metalmeccanici a Roma. “Il Paese reale – continua Di Pietro – ha bisogno di riferimenti precisi e non di ‘capitan tentenna’, che un giorno dicono una cosa e il giorno dopo un’altra”

14.35: Vendola accolto da ovazione. Il leader di Sinistra Ecologia e Libertà, Nichi Vendola, è stato accolto da una vera e propria ovazione dal corteo della Fiom. Il governatore della Regione Puglia, dopo un breve saluto con il leader dei metalmeccanici, Maurizio Landini, è stato salutato da decine di persone che manifestano per i diritti del lavoro. “La politica – ha detto – deve mettere al centro della contesa pubblica il lavoro e la sua dignità”

14.33: Cofferati e Ferrero con i manifestanti. Tra le migliaia di manifestanti, anche volti noti della politica e del sindacato. Tra questi Sergio Cofferati, ex segretario generale Cgil, Paolo Ferrero, leader di Rifondazione Comunista, Giuliano Pisapia, candidato alle primarie per il Comune di Milano e il segretario del Pdci-Fds, Oliviero Diliberto

14.20: Partito corteo da piazza della Repubblica. E’ partito anche il secondo corteo della Fiom, da Piazza della Repubblica verso Piazza San Giovanni. Lo slogan della manifestazione è “Sì ai diritti, no ai ricatti. Il lavoro è un bene comune”. Metalmeccanici di origine africana, esponenti dell’associazionismo e dei centri sociali, immigrati, precari, studenti, operai. Sono questi i manifestanti che si preparano, in migliaia, a sfilare a Roma in uno dei due cortei della Fiom quello che partira’ da Piazza della Repubblica. Gli esponenti dei centri sociali, arrivati principalmente dal nord Est, da Napoli e dalla stessa Capitale, sfilano dietro lo spezzone degli operai Fiom, con lo striscione che reca la scritta ‘Uniti contro la crisi’. Assieme a loro, anche gli studenti universitari e i ricercatori. Tante le bandiere rosse e quelle della Fiom, che sventolano tra gli striscioni con scritte come ‘Uniti siamo tutto, divisi siam canaglia. Avanti brigate’ (della Brigata solidarieta’ attiva, ndr), ‘Rivogliamo tutto’, ‘Niente scambi, basta piegarsi ai padroni. Resistere’ e ‘Sapere bene comune’, quest’ultimo realizzato dagli studenti.

14.19: Sacconi: retaggio degli anni’70, mi auguro sia manifestazione pacifica. ”Verrebbe da dire che se non ci fosse stata sarebbe stato utile inventarla ma e’ chiaro non era questo obiettivo quando abbiamo sostenuto l’accordo di Pomigliano”. Lo ha detto il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Maurizio Sacconi, a proposito della manifestazione della Fiom. ”Io mi auguro che la piazza di oggi, un retaggio degli anni Settanta, si rilevera’ pacifica – ha aggiunto Sacconi – ma e’ chiaro che e’ una piazza inadatta a governare. un retaggio di questi maledetti anni ’70”, che sono ”ancora tra di noi, come avremo modo di vedere anche oggi pomeriggio”. ”E’ un’opposizione a sinistra di un segmento della societa’ che deve restare democratica, e ci auguriamo resti democratica, ma che e’ un retaggio di cose passate”, ha proseguito Sacconi che poi, pur senza nominarlo ha fatto riferimento al governatore della Puglia, Nichi Vendola, che doveva essere tra i relatori al Forum della Piccola industria di Confindustria a Prato. ‘Sappiamo che uno dei vostri possibili ospiti ha preferito quella piazza: avevo temuto che le scegliesse tutte e due – ha concluso sorridendo -. Ma deve essere chiaro che in quell’Italia ce ne almeno 2/3 non ci riconosce”.

14.18: Epifani: governo ha diviso i sindacati. “In tutta Europa i sindacati scioperano insieme, da noi in campo c’è soltanto la Cgil e questo indebolisce il fronte del movimento dei lavoratori, soprattutto in un momento di crisi, in cui è invece necessario lottare insieme”, ha detto Guglielmo Epifani alla manifestazione. “Il governo ha fatto poco e male, ha diviso i sindacati e questo è un rimprovero che io farò sempre”. ha aggiunto

14.09: Landini: in piazza per contratto, lavoro e democrazia. ”Siamo in piazza per difendere il contratto nazionale, che rischia di essere cancellato, il lavoro e la democrazia e per indicare un’uscita da questa crisi diversa da quella indicata dal governo e da Confindustria”. Cosi’ il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini, ha indicato i motivi della manifestazione nazionale organizzata oggi a Roma, dallo slogan ‘Si’ ai diritti, no ai ricatti. Il lavoro e’ un bene comune’. ”Siamo di fronte al piu’ grande attacco ai diritti di sempre, in una crisi che non ha precedenti, in un momento in cui il lavoro deve tornare ad essere centrale” ha aggiunto Landini, chiedendo di ”smetterla di fare accordi separati e, per questo, di ridare la parola ai lavoratori”. Condizione che darebbe anche ai sindacati la possibilita’ di una nuova azione unitaria”.

14.06: partito corteo da piazzale dei Partigiani. Striscioni contro la Cisl: “Il sindacato dei paraculi”. E’ appena partito da Piazzale del Partigiani a Roma il corteo degli operai della Fiom. Alcune centinaia di tute blu stanno protestando dietro lo slogan ‘Democrazia’ e ‘diritti’, scritto a caratteri cubitali su diversi pannelli, ognuno dei quali contiene una lettera in rosso. Alla partenza del corteo è stato acceso un fumogeno di color rosso ed è stato sparato un petardo. Tra i cartelli esposti dagli operai anche qualcuno contro la Cisl e il suo segretario: in uno Raffaele Bonanni viene raffigurato con sotto la scritta ”infame maggiordomo”, mentre in un altro e’ disegnato un operaio con la tessera della Cisl definita ”il sindacato dei paraculi”.

13.59: Epifani, serve cambiamento profondo. ”Il Paese sta rotolando, da mesi e’ lasciato a se’ stesso. C’e’ una situazione sociale molto pesante che richiede un cambiamento profondo delle politiche economiche”. Lo ha affermato il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, arrivando in piazza della Repubblica per partecipare alla manifestazione nazionale organizzata dalla Fiom. Siamo in piazza per i diritti, il lavoro, per il contratto. Un contratto senza deroghe”, ha aggiunto Epifani, sostenendo che il modello Pomigliano deve essere ”superato con un accordo che garantisca investimenti e occupazione, ma anche diritti”. Parlando della situazione del Paese, il leader della Cgil ha evidenziato che ”aumentano i disoccupati, i casi di crisi aziendale, che e’ difficile risolvere se non c’e’ un impegno del governo e se le imprese approfittano della crisi per ridurre i diritti”.

13.56: Epifani e Landini in piazza: sarà una manifestazione pacifica. I segretari generali della Fiom e della Cgil, Maurizio Landini e Guglielmo Epifani, sono arrivati in piazza della Repubblica, da dove partira’ uno dei due cortei organizzati per la manifestazione nazionale indetta dai metalmeccanici della Cgil. ”Abbiamo lavorato perche’ sia una grande manifestazione pacifica”, ha assicurato Epifani, aggiungendo che ”fino ad ora si e’ svolto tutto in un ordine assoluto, confido sara’ cosi’ fino alla fine. Certo non hanno aiutato gli allarmi – ha continuato il leader della Cgil – c’e’ la propaganda e il senso del dovere. Noi abbiamo forte il senso del dovere”. Dello stesso parere il leader della Fiom: ”sara’ una grande manifestazione sindacale, pacifica, democratica, non violenta”, ha detto. ”Noi di timori non ne abbiamo mai avuti. Sappiamo che coloro che vengono alla manifestazione sono persone per bene, che la democrazia la praticano tutti i giorni. Poi se ci sono persone che noi non conosciamo e che non abbiamo invitato, allora spetta al ministro dell’Interno saperlo e intervenire. Al momento – ha concluso Landini – sappiamo che sara’ una grande giornata di prova democratica”.

13.47: in migliaia a piazzale dei Partigiani per inizio corteo. Piazzale dei Partigiani, a Roma, si sta riempiendo di operai della Fiom pronti a partire. Alcune centinaia di manifestanti si sono radunati di fronte all’entrata della fermata metro Piramide e attendono l’inizio del corteo, che arrivera’ a piazza San Giovanni in Laterano, previsto intorno alle 14. Tante le bandiere rosse, molte delle quali di Rifondazione Comunista, Cgil e Fiom. Alla testa del corteo che si sta formando anche due pupazzi raffiguranti Silvio Berlusconi e il ministro per le Riforme Umberto Bossi intenti a calpestare la Costituzione italiana. Gli operai, molti dei quali dello stabilimento della Fiat di Melfi, indossano caschi rossi.

13.29: Tre operai di Melfi licenziati e poi reintegrati già in piazza per il corteo. I tre operai della Fiat di Melfi, licenziati e reintegrati dal giudice, sono gia’ a piazzale dei Partigiani, dove si sta formando uno dei due cortei per la manifestazione della Fiom Cgil. ”Per noi oggi deve essere un inizio per riprenderci i nostri diritti e le nostre liberta’, parole queste che per qualcuno non hanno piu’ significato”, ha detto uno di loro, Giovanni Barozzino, che ha aggiunto ”uno sciopero generale puo’ servire, perche’ ormai e’ sotto gli occhi di tutti cosa accade in Italia, non si parla piu’ di lavoro”. Secondo Antonio La Morte oggi e’ una giornata ”importante, non ci siamo arresi. Torniamo a chiedere ad alta voce di tornare al lavoro”.

13.00: Questore di Roma: massimo impegno per la sicurezza. ”Posso assicurare ai cittadini romani e ai partecipanti alla manifestazione che la Questura e le forze di polizia, da oltre una settimana, sono impegnate per garantire il massimo livello di sicurezza in citta”’. Queste le parole rilasciate oggi dal Questore di Roma Francesco Tagliente a Sky Tg24 in merito alla manifestazione della Fiom. ”C’e’ stato uno scambio di informazioni tra tutte le agenzie e le questure – ha proseguito Tagliente – con una pianificazione attenta di tutte le misure finalizzate a rendere compatibili sicurezza degli obiettivi e dei partecipanti all’evento. Gli uomini a mia disposizione – ha aggiunto – sono tutti impegnati e sensibilizzati all’importanza dell’avvenimento. Ci sono degli obiettivi sensibili e sono vigilati gia’ da ieri sera. I dispositivi saranno rafforzati nel corso della giornata. Possiamo dire di aver messo in campo tutte le potenzialita’ disponibili. E’ una manifestazione – ha concluso Tagliente – che impegna me e tutti gli uomini che sono in strada oggi. Diciamo che e’ richiesta una massima attenzione”.

10.31: Anche gli studenti in piazza. “Noi non moriremo precari”: è questo lo slogan con cui la Rete della Conoscenza, il network che raccoglie Unione degli Studenti e Link-Coordinamento universitario, ha invitato gli studenti di scuole e università a partecipare al corteo indetto dalla Fiom che si svolge oggi a Roma. “La nostra presenza in piazza non è solo di testimonianza – dichiara in una nota Roberto Iovino, portavoce della Rete – l’attacco ai diritti dei lavoratori e delle lavoratrici è un attacco al nostro futuro. Noi siamo convinti che dalla crisi si esca puntando sul sapere bene comune e sulla ricerca pubblica per costruire un nuovo modello di società”. Gli studenti saranno presenti dalle prossime ore a piazza della Repubblica, dove stanno giungendo studenti di scuola e università da tutta Italia con pullman e treni speciali.

“Nel giorno di domenica – conclude la nota della Rete – parteciperemo all’assemblea nazionale dei movimenti e delle lotte sociali che si svolgerà alla Sapienza, e che sarà un importante momento di confronto e rilancio per una nuova stagione di lotta”. In piazza ci saranno anche gli studenti medi aderenti alla Fds (federazione degli studenti), che si uniscono alla protesta “contro la politica scolastica e lavorativa adottata dal governo, per difendere i diritti dei lavoratori, il contratto nazionale, la sicurezza di un futuro stabile”. “Noi studenti – dicono – vogliamo riappropriarci delle nostre prospettive lavorative future, appoggiando chi sta vivendo adesso una realtà che ben presto vivremo anche noi. Oggi protesteremo con forza e ci mobiliteremo perché i diritti dei lavoratori siano rispettati in quanto tali, e non distrutti, eliminati, annientati”.

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luiss_vcontursi