Manovra, Anm: “Pronti allo sciopero”

Luca Palamara (presidente Anm)

“Siamo pronti allo sciopero”. Lo ha dichiarato il presidente dell’Associazione nazionale magistrati Luca Palamara al termine dell’incontro con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta sulla manovra economica.

L’ Anm convocherà “d’urgenza” il proprio parlamentino e metterà sul tavolo, ha spiegato Palamara, “le più gravi forme di protesta: lo sciopero e anche forme alternative”. La decisione è stata presa dopo che Letta ha confermato i tagli alle retribuzioni dei magistrati.

“Una manovra iniqua”. “Abbiamo preso atto della conferma di misure che giudichiamo inique e irragionevoli – ha detto Palamara – è l’aspetto più grave è che chi guadagna di più, con questa manovra, paga di meno di chi guadagna di meno. Oltretutto, il blocco della progressione economica previsto per i giudici rischia di penalizzare in maniera assurda soprattutto i giovani magistrati”. “I magistrati italiani – ha spiegato il leader dell’Anm – vogliono evidenziare come sinora, in una situazione di grave carenza di risorse, si sia andati avanti con il loro impegno. E’ inaccettabile essere considerati un costo e non una risorsa”.

In atto anche lo “sciopero bianco”. Per protestare contro la manovra economica che ritengono “iniqua” i magistrati ricorreranno anche al cosiddetto “sciopero bianco”, ovvero si atterranno rigorosamente alle loro funzioni senza svolgere alcuna delle attività di supplenza di cui si fanno carico abitualmente per le carenze di organico del personale amministrativo, anche se i vertici dell’Anm preferiscono non usare la parola sciopero bianco. Su questo tipo di sciopero alternativo, inoltre, il presidente Palamara annuncia la preparazione di un “decalogo” che spiegherà ai magistrati come comportarsi.

“Allo stato non ci sono spazi di mediazione – dice il segretario Giuseppe Cascini, facendo presente che la manovra è ormai stata firmata dal capo dello Stato – e in questi mesi adotteremo tutte le iniziative per convincere il Parlamento sull’ingiustizia della manovra”. “Lo sciopero è sicuro, così come sicuramente organizzeremo iniziative di protesta per spiegare lo stato di crisi e sofferenza della magistratura italiana e di sfascio degli uffici giudiziari e dimostrare cosa avverrebbe se i magistrati smettessero di sacrificarsi, svolgendo attività non dovute per far funzionare la macchina giudiziaria”, aggiunge Cascini.

Letta: “rappresenterò le questioni in sede istituzionale”. “Particolare attenzione” e “preoccupazione” sono state espresse dal sottosegretario Gianni Letta Letta, che al termine dell’incontro con i rappresentanti di tutte le Magistrature e dell’Avvocatura dello Stato” sulla manovra economica ha assicurato che rappresenterà ogni questione sollevata in tutte le sedi istituzionali”. Lo rende noto un comunicato diffuso da palazzo Chigi.

Borrelli aveva chiesto ai giudici di “accettare i sacrifici”. L’annuncio dello sciopero giunge proprio a seguito dell’intervento dell”’ex procuratore di Milano Francesco Saverio Borrelli, che aveva chiesto ai giudici di “accettare i sacrifici davanti alla crisi”. “La reazione dei giudici – aveva spiegato Borrelli – dovrebbe essere diversa da quella del comune cittadino, se non altro per quella quota di patriottismo che alberga o dovrebbe albergare in ciascuno di noi”.

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giannattasio