”Abbiamo messo gli occhi dentro l’amministrazione dello Stato, le regioni, le province e i comuni e ci si è accapponata la pelle: è’ chiaro che chi ha la responsabilità di governare le regioni difende lo staus quo, perché molto spesso si tratta di abolire enti. Il che vuol dire persone che si devono cercare un altro lavoro. E’ sempre difficile e doloroso ma non si può andare avanti così a sprecare i soldi dei cittadini”. Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi nel corso della conferenza stampa conclusiva del G20 di Toronto, parlando a fianco di Giulio Tremonti.
Le regioni sono avvertite: devono capire che “dovremo rassegnarci a diminuire le spese, a ridurre le uscite al livello delle entrate”: il presidente del Consiglio manda un messaggio esplicito ai governatori che minacciavano, nei giorni scorsi, di restituire le deleghe.
Quindi, ha aggiunto il premier, “mettiamoci di buzzo buono anche a riportare al 3 per cento il rapporto tra deficit e Pil, poi diamoci l’obiettivo” di portare a zero, come concordato, il deficit di bilancio. Questo può essere fatto “riducendo gli sprechi, cassando i benefici”.
Berlusconi non ha mancato di rivendicare i meriti del governo: “Siamo stati i primi a imboccare la strada” del consolidamento di bilancio accompagnato da un sostengo allo sviluppo”. La manovra del governo, ha dichiarato il premier, persegue entrambi gli obiettivi: da un lato mette in sicurezza i conti, dall’altro non affossa la crescita visto che le tasse non sono aumentate e il governo ha investito “quasi 10 miliardi” per sostenere il mondo delle imprese.
Infine una lode anche per se stesso, che avrebbe previsto il fallimento della proposta di Berlino di tassare le transazioni finanziarie: “L’esplicita richiesta della cancelliera tedesca non ha trovato seguito e io sono stato buon profeta nel dire che trovare accordo di tutti sarebbe stato difficilissimo”.