Il ministero degli Esteri ha presentato oggi un emendamento volto a modificare la norma della manovra che sterilizza gli effetti economici delle progressioni di carriera per il triennio 2011-2013. Lo ha appreso l’Ansa da fonti della Farnesina.
L’emendamento punta a rispondere alle esigenze di un’amministrazione, come quella degli Esteri, dove la progressione di carriera avviene ”secondo un sistema specifico e fortemente selettivo, che non prevede alcun automatismo”. Si tratta infatti di un ”sistema basato su principi rigidamente meritocratici, che conferiscono alla carriera diplomatica caratteristiche assolutamente uniche nel contesto della Pubblica Amministrazione”.
Secondo le fonti ”se la manovra venisse approvata nella sua formulazione attuale, il Ministero verrebbe messo di fatto nell’ impossibilità di funzionare, e verrebbe violato il principio costituzionale che lega la remunerazione ai compiti espletati”. L’ emendamento prevede comunque ”che la retribuzione della progressione di carriera venga finanziata ricorrendo a risorse già disponibili, dunque a saldi invariati”.
