Spiegare agli italiani che la manovra che il governo si appresta a varare non è soltanto necessaria, perché imposta dall’Unione europea e dai mercati per evitare che l’Italia finisca come la Grecia, ma anche ‘equa’ in quanto non “mette le mani nelle tasche” dei cittadini. Silvio Berlusconi, secondo quello che rivela l’Ansa, è pronto a mettere la faccia sul testo della finanziaria elaborata da Giulio Tremonti, soprattutto dopo i “miglioramenti” chiesti al ministro dell’Economia dal Pdl.
Il premier è rimasto a Milano e rientrerà domani a Roma. In tempo, dicono, per l’incontro con gli enti locali alle 10 del mattino. Poi presiederà il Consiglio dei ministri che, dopo i “ritocchi” (come li ha definiti un ministro al termine della Consulta economica del Pdl) chiesti dal partito, dovrà esaminare l’ultima versione della manovra messa a punto dal Tesoro. Una volta varato il provvedimento e, probabilmente, prima del passaggio parlamentare (nel corso del quale il testo subirà delle modifiche), spetterà a Berlusconi spiegare agli italiani i contenuti di quella che il suo braccio destro, Gianni Letta, non ha esitato a definire una manovra con “sacrifici pesanti”.
Secondo qualcuno, ciò avverrà già domani, nel corso di una conferenza stampa al termine del Cdm (anche se sulla scelta di presentarsi ai giornalisti peserà anche l’orario di chiusura della riunione). Al di là della tempistica, quello di spiegare agli italiani la necessità delle misure è un compito al quale, almeno stando ai suoi più stretti consiglieri, il Cavaliere non intende sottrarsi. Certo, assicurano dal suo entourage, lo farà a suo modo: evidenziando cioé gli aspetti positivi, piuttosto che quelli negativi. Sottolineando ad esempio che la manovra è necessaria ed è dettata dal senso di responsabilità del governo, oltre che dagli impegni assunti in Europa.
Di sacrifici dunque, come ha detto Letta (anche se non è detto che il premier usi questo termine, nonostante gli inviti dell’opposizione a farlo), ma indispensabili per evitare che il Paese finisca come la Grecia. Ma soprattutto Berlusconi, come ha già detto in questi giorni, é pronto a rivendicare quello che ai suoi occhi è un merito non indifferente del governo, soprattutto in questa congiuntura: ovvero il non aver messo aumentato le tasse. Si soffermerà semmai sui tagli agli sprechi, a cominciare dagli enti inutili. Insomma, mostrerà il bicchiere mezzo pieno e non la parte vuota.
