ROMA – Salta l’obbligo di indicare il nome della banca sulla dichiarazione dei redditi. E’ quanto prevede un emendamento alla manovra approvato dalla Commissione Bilancio del Senato. Niente più conti correnti nella dichiarazione dei redditi, le dichiarazioni saranno pubbliche ma anonime, ovvero verranno pubblicati solo i dati aggregati e soprattutto, si potrà mettere il naso nei conti correnti dei contribuenti senza che sia aperta una contestazione fiscale.
La pubblicazione online delle dichiarazioni nominative dei redditi sarebbe stata bloccata dalle leggi sulla privacy, e così i Comuni, secondo l’emendamento presentato dal governo, potranno diffondere solo i dati aggregati o relativi alle categorie. Viene meno, insomma, l’effetto “spiata”, quello che i tecnici chiamano “controllo sociale della fedeltà fiscale”, e dunque il fattore deterrente. Anche se con questo, dicono al Tesoro, l’effetto non è vanificato.
I Consigli Tributari, che i sindaci dovranno istituire per ottenere il 100% delle somme recuperate all’evasione, avranno comunque a disposizione i dati individuali dei redditi dichiarati dai residenti ed incrociandoli con altri elementi potranno sollecitare gli accertamenti del fisco. Sempre con un emendamento del governo è saltato dalla manovra l’obbligo di indicare nella dichiarazione Irpef gli estremi del conto bancario e degli altri rapporti intrattenuti con gli intermediari finanziari. Anche questa una norma che rientrava nel campo della prevenzione, che come aveva sottolineato il ministro Giulio Tremonti in questi giorni, rappresentava la vera novità della strategia di contrasto dell’evasione.
La lotta all’infedeltà dei contribuenti, spiegano tuttavia a via XX settembre, si rafforza comunque nell’aspetto dei controlli. Anche perché, con una norma finora poco considerata, si assesta un duro colpo al segreto bancario: oggi l’Agenzia delle Entrate può procedere ai controlli sui conti correnti solo caso per caso ed in presenza di una procedura di accertamento. Domani, con le nuove regole, l’accertamento non sarà più necessario e l’Agenzia potrà muoversi in maniera più disinvolta.
