ROMA – Saro' ''a fianco dei sindaci e dei governatori del nord'' in rivolta perche' ''la manovra, cosi' com'e', non va bene, non regge''. Il Governatore della Lombardia Roberto Formigoni, scalda i motori poche ore prima dell'inizio del Meeting di Rimini, appuntamento dal quale, con i suoi amici, intende dare 'una scossa al Paese', in un'intervista al Corriere della Sera rivela di voler contribuire a riformare il Pdl senza pero' inseguire ''obiettivi personali''.
Mette in guardia dal dare ''per finito'' Umberto Bossi: 'E' un politico di vaglia. E' vero pero' che la Lega si trova ad attraversare il momento piu' difficile della sua storia''. La manovra – dice Formigoni – ''picchia sulle autonomie locali e non sui ministeri. E invece bisognava fare l'opposto, Alleggerire la macchina burocratica amministrativa'', tipo ''dimezzare il numero dei parlamentari e abolire le province, accorpare le regioni e le funzioni dei piccoli comuni. E poi vendere'' anche Rai e Poste.
Poi si ''puo' ragionare di un aumento dell'Iva'', anche di ''due o tre punti sui prodotti di lusso''. E sulle pensioni: l'eta' pensionabile va ''gradualmente allineata con quella degli altri Paesi europei''. Il contributo di solidarieta' – afferma poi il governatore della Lombardia – ''va certamente rivisto'' per ''introdurre il quoziente familiare'' e magari ''ridurre il prelievo solo ai redditi superiori ai 150.000 euro''.
Formigoni definisce Tremonti 'una grande risorsa per il governo' e 'deve rimanere al suo posto'. Ad Alfano ribadisce: 'in autunno dobbiamo coinvolgere il nostro popolo per scegliere candidati e coordinatori locali'.
