Il governo tentenna davanti alla richiesta di un incontro da parte delle Regioni per discutere la manovra e i rappresentanti delle Regioni non ci stanno. ”Non potremmo che considerare gravissimo e inaccettabile il diniego circa la richiesta del sistema delle autonomie territoriali di avere un incontro con il Presidente del Consiglio e con i Ministri interessati dalla manovra” affermano in una nota congiunta Sergio Chiamparino (Anci), Vasco Errani (Conferenza delle Regioni), Giuseppe Castiglione (Upi) e Enrico Borghi (Uncem), a seguito della notizia che il Governo non intenderebbe svolgere l’incontro richiesto unitariamente la scorsa settimana.
Di fronte a un eventuale rifiuto del governo ad organizzare un incontro, secondo i tre presidenti, ”verrebbe meno il principio di leale collaborazione che e’ la base delle corrette relazioni istituzionali su cui si fonda la nostra Costituzione. E’ quindi necessario convocare in tempi rapidissimi – sollecitano – una riunione di tutti i livelli istituzionali della Repubblica”.
Errani, parlando della manovra all’Assemblea legislativa regionale, dove ha illustrato ai consiglieri regionali gli effetti in Emilia-Romagna ha aggiunto: ‘Voglio dire al presidente del Consiglio che voglio fare l’accordo con lui. Perche’ non voglio il conflitto istituzionale, che sarebbe un problema per il Paese”.
Ripetendo i termini delle richieste delle Regioni affinche’ i tagli siano equi per Stato, Regioni ed Enti locali (”ciascun livello della Repubblica, rispetto a quanto spende, percentualmente in modo paritario, riduce la spesa pubblica”), Errani ha precisato: ”Non ho detto in queste settimane una parola che non sia concordata con gli altri presidenti di Regioni”.
”Il punto e’ che in questa manovra l’amministrazione centrale si taglia per l’1,2% e taglia alle Regioni il 14%”, ha sottolineato: ”La manovra dice che i ministeri si tagliano un 10% per un totale di due miliardi l’anno, pero’ c’e’ un fondo della presidenza del Consiglio che incrementa di 1,96 miliardi, ne’ un milione di piu’ ne’ uno di meno”.
”Lo abbiamo detto piu’ volte al ministro dell’Economia e al Governo: vogliamo l’accordo”, ha poi detto Errani al termine parlando con i giornalisti. Tagli equi, ”non chiediamo nient’altro – ha aggiunto – se il Governo e’ d’accordo su questo punto, noi siamo pronti a fare l’accordo”. ”Riprendiamo il dialogo – ha continuato – un confronto fondato sul rispetto reciproco. E affrontiamo tutti i problemi che ci sono”.