ROMA – Torna la “manina“. Dopo che il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte aveva lasciato intendere che l’enorme ritardo nella presentazione del maxiemendamento non fosse colpa del governo ma degli uffici tecnici dei ministeri, ora anche alcuni ministri del Movimento 5 Stelle rilanciano la teoria del complotto da parte di funzionari e burocrati ministeriali.
Stando a quanto fonti dell’esecutivo denunciano all’AdnKronos, infatti, nel maxiemendamento sarebbero stati inseriti emendamenti già respinti, che sarebbero stati la causa della mancata bollinatura da parte della Ragioneria Generale dello Stato. “Vogliono metterci in difficoltà, remano contro il governo costringendoci a lavorare con l’acqua alla gola”, spiegano fonti grilline all’agenzia di stampa.
Si tratta di una modalità che ricorda molto la polemica sulla “vendetta” che Casalino minacciava nei confronti dei tecnici e quella sulla “manina” che secondo Di Maio aveva modificato la norma sul condono fiscale e sul rientro dei capitali dall’estero.