Una scure di tasse locali su Roma. Questo porteranno i tagli che la manovra ha inflitto alla capitale anche se oggi il sindaco Gianni Alemanno ha ottenuto che i 200 milioni diventassero 300 l’anno fino al 2046. All’appello ne mancano però altri 200 milioni rispetto alle previsioni iniziali da recuperare appunto con tasse locali.
La manovra decisa a palazzo Chigi, da una parte garantisce risorse annuali e strutturali per 300 milioni, dall’altra autorizza prelievi nelle tasche di turisti, imprenditori e cittadini. Per recuperare i soldi potrebbero così arrivare balzelli locali: allo studio in Campidoglio l’applicazione dell’Ici sulle seconde case, spesso sfitte o affittate in nero, ma anche l’accisa sulla bolletta elettrica su consumi fino a 1000 kilowatt/ora fino a 20 euro all’anno se il governo dà facoltà al Comune di Roma di introdurre tasse locali ulteriori.
Un effetto immediato sarà un possibile aumento di alcune tariffe come la Tari (tassa sui rifiuti) già da quest’anno; potrebbe rincarare però anche l’occupazione di suolo pubblico o il costo delle affissioni pubblicitarie. Saranno comunque rimodulate tutte le tariffe che sono al di sotto degli standard medi di mercato. E inoltre, per stessa ammissione del sindaco Alemanno, “ci sarà l’addizione aeroportuale che verrà inserita dal governo”.
Altra novità : la possibilità per i municipi di applicare mini addizionali Ici e l’introduzione di tasse di scopo e tra queste quella a carico dei turisti che soggiornano negli alberghi romani. Questa sarà modulare: più alta sugli alberghi di lusso, si applicherà solo per quei turisti che spendono da 300 euro in sù e per gli alberghi a quattro stelle potrebbe essere di un euro. Una novità quest’ultima che non piace agli operatori del settore che hanno subito alzato gli scudi e si dicono pronti a proteste. “Una proposta completamente iniqua – ha tuonato il presidente di Federalberghi Roma Giuseppe Roscioli – frutto di un’ incoerenza logica e politica.
Tutti ne soffriranno perché ci saranno una reazione emotiva ed un effetto mediatico ipernegativo per la capitale. Per non parlare della diversificazione in campo economico che potrebbe causare il possibile maggior afflusso dei turisti verso l’hinterland per non pagare la tassa”. A dar manforte agli albergatori è stata il ministro del Turismo Michele Vittoria Brambilla. “Apprendo che il sindaco Alemanno starebbe valutando positivamente l’introduzione di una tassa di soggiorno per i turisti che pernottano negli alberghi di Roma e desidero manifestare la mia assoluta contrarietà ”.
Le grandi infrastrutture in progetto e in costruzione sono però al riparo nonostante la manovra da 24 miliardi varata dal governo. E, assicura Alemanno, tasse sul Grande raccordo anulare o altri accessi alla città , non verranno introdotte. Comunque “é oggetto di trattativa la possibilità di recuperare altre risorse dallo Stato – ha spiegato – una parte degli interventi per recuperare risorse riguarda la nostra facoltà ”.
L’aver ottenuto cento milioni in più, rispetto ai 200 concessi dal governo, garantisce comunque al Campidoglio di evitare il dissesto finanziario. Di più: il Comune assicura che le infrastrutture e le grandi opere non corrono pericoli. Se per il senatore del Pd Raffaele Ranucci “i 300 milioni ottenuti dal sindaco Alemanno con la sua visita al ministero dell’Economia sono assolutamente insufficienti a risanare i buchi del bilancio causati dalla destra”, per il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti l’effetto manovra è uguale a “meno soldi per Roma e più tasse per i romani”.
