ROMA – E’ una manovra finanziaria con una veste ancora nuova quella che si presenta al voto in Senato. L’ultima versione è uscita dal lungo vertice di maggioranza a Palazzo Grazioli: rientrano il contributo di solidarietà, l’Iva e l’equiparazione dell’età pensionabile per uomini e donne. Il governo, che ha presentato il maxiemendamento alla manovra in discussione nell’Aula del Senato, ha posto la fiducia sul nuovo testo che verrà votato stasera alle 20.
Prima ancora che il testo con i ritocchi dell’esecutivo venisse depositato in Aula, ha preso la parola a Palazzo Madama, in sede di replica, il relatore di maggioranza Antonio Azzollini che ha illustrato, in breve, le modifiche del governo, già anticipate dalla stampa, senza però aver in mano alcun testo. Po, la seduta è stata sospesa per la conferenza dei capigruppo. Il voto di fiducia è fissato per le 20, mentre alle 12 riprende il dibattito sul maxiemendamento. Alle 18 è prevista la diretta tv con le dichiarazioni di voto, mentre dopo le 19 comincerà la prima chiama dei senatori sulla fiducia.
Intanto, dalla relazione tecnica al maxiemendamento presentato in Senato emerge che il provvedimento impatta positivamente sul deficit per 4,342 miliardi di euro nel 2012, 4,399 mld nel 2013 e 4,389 mld nel 2014. Nel 2011 invece l’impatto sull’indebitamento netto è di 700 milioni. Quasi tutto il gettito aggiuntivo arriva dal ritocco dell’aliquota Iva dal 20 al 21%. L’introito netto per la finanza pubblica del contributo di solidarietà ammonterà a 53,8 milioni di euro per il 2012 e di 144,2 nei successivi due anni.
L’ammontare annuo del contributo ammonterà a 269 milioni di euro annui. Ma il gettito netto diminuisce a causa della sua deducibilità, il che porterà un minor gettito sia sull’Irpef (210 milioni nel 2012 e 120 nei due anni successivi) che sulle addizionali regionale (meno 3,6 milioni) e comunale (1,2 milioni). Quanto all’Iva, l’innalzamento di un punto dell’aliquota (dal 20 al 21%) porterà un maggiore gettito di 700 milioni di euro nel 2011 e di 4.236 dal 2012.
Nel maxiemendamento, inoltre, è previsto che “per i soggetti che hanno aderito al condono di cui alla legge 27 dicembre 2002, n. 289, i termini per l’accertamento ai fini dell’imposta sul valore aggiunto pendenti al 31 dicembre 2011 sono prorogati di un anno”.