Manovra: Tremonti rimanda conferenza stampa

ROMA – Doveva illustrare la manovra in conferenza stampa, ma all’ultimo minuto il ministro Tremonti ha dato forfait. L’appuntamento era previsto per le 11 di martedì 5 luglio; insieme a Tremonti avrebbero dovuto partecipare i ministri Sacconi, Romani, Brunetta e Calderoli. I punti caldi sui quali replicare da parte del governo erano molti, dalla stretta sulle pensioni agli incentivi sulle rinnovabili, ma la questione incandescente riguardava ovviamente la norma già definita salva-Mediaset e applicabile al Lodo Mondadori.

Un giallo insomma? Fonti governative riferiscono di problemi occorsi al titolare dell’Economia per raggiungere Roma legati al maltempo. In effetti un forte temporale estivo ha colpito Roma. Tuttavia nubi ancor più scure sembrano addensarsi sulla manovra. Secondo il quotidiano La Repubblica (retroscena di Francesco Bei) Tremonti non sapeva niente della novità dell’ultimo momento. Di più, accuserebbe qualche mano al ministero di Giustizia di aver “cucinato” il comma che consentirebbe a Berlusconi di rinviare sino all’ultimo grado di giudizio l’esecutività del risarcimento a De Benedetti.

“Cattivi pensieri” è il titolo dell’editoriale del Corriere della Sera (Giovanni Bianconi lo firma) che richiama l’eterno conflitto d’interessi e il ricorso sistematico, ancorché maldestramente occultato, alle norme ad personam (ad aziendam in questo caso). La manovra, almeno nella parte riguardante la giustizia aveva incontrato un’inaspettata apertura di credito perfino dai magistrati. Gelati, ovviamente dalla sorpresina nascosta. Freddezza per la natura della manovra è espressa dai quotidiani cattolici. “Errori da correggere”, scrive il direttore di Avvenire, Marco Tarquinio.  “Non ci pare equa”, è la posizione di Famiglia Cristiana di questa settimana che boccia, nel suo editoriale di apertura, la manovra da 47 miliardi di euro (il 3% della ricchezza nazionale) proposta dal governo.

A non lasciar tranquillo il Governo è anche il Quirinale, finora destinatario di più bozze delle disposizioni per il raggiungimento del pareggio di bilancio. Napolitano non commenta: “Non dico nulla. Sulla manovra, quando sarà il momento, conoscerete le nostre determinazioni”. Per dirne una, il ministro dello Sviluppo Economico Romani sostiene che nella manovra non c’è nulla su un taglio degli incentivi alle rinnovabili, dal Colle invece dicono che l’hanno vista. L’ipotesi più concreta, a questo punto, è che il tempo di limature e compromessi non sia ancora esaurito. La Lega, che non ha visto riconosciute le sue obiezioni sui tagli agli enti locali (con maggiore indulgenza a quelli virtuosi) e sull’innalzamento delle pensioni rosa, è sicuro che accetterà senza fiatare l’ultimo pacco dono a misura di premier?

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luiss_vcontursi