Emma Marcegaglia “riprende” il governo e in generale il mondo della politica, “distratto” dalle questioni riguardanti le elezioni regionali. Secondo il presidente di Confindustria, i politici hanno smesso di occuparsi della crisi. «Siamo preoccupati e delusi», dice la Marcegaglia, che sollecita quindi una «politica dello sviluppo» che affianchi quella di rigore sui conti pubblici.
Il monito del presidente degli industriali, intervistato dal Tg2, arriva a pochi giorni dalle elezioni regionali: «Non si sente minimamente parlare di programmi di crisi, economia, crescita, dei problemi delle imprese e, soprattutto dei lavoratori e dell’occupazione. Allora noi facciamo un richiamo forte alla politica di concentrarsi su questi problemi invece che di ricorsi, richiami alla piazza, impeachment. Tutto questo non fa che allontanare i cittadini, i lavoratori, le imprese dalla politica».
Infatti per la Marcegaglia la crisi non è ancora alle spalle degli italiani: «L’economia italiana va ancora male ed è necessario ed urgente prendere decisioni per tornare a crescere».
Per il numero uno di Confindustria nel 2009, «anno di una crisi devastante, abbiamo guardato poco al futuro perchè dovevamo gestire l’emergenza, insieme ovviamente al governo e ai sindacati». Ora invece la Marcegaglia ritiene che si debba tornare a parlare di crescita e sviluppo: «Bisogna soprattutto investire in ricerca, innovazione, scuola. Bisogna investire in infrastrutture. Bisogna lavorare molto anche per semplificare il Paese, ridurre la spesa pubblica improduttiva che è ancora molta, e trovare le risorse per abbassare le tasse su lavoratori e imprese che sono quelli che sostengono il Paese».
Poi l’ultima “frecciata” nei confronti del governo: «Vediamo poche cose che si stanno facendo. Sono settimane che si parla di sostegni ai consumi, ad alcuni settori che hanno sofferto, se ne parla e non si decide mai».