ANCONA – La giunta regionale delle Marche ha approvato una proposta di legge a favore della concessione della cittadinanza ai figli di immigrati stranieri nati in Italia, purche' i genitori risiedano legalmente in Italia da almeno 5 anni, anche se non continuativi, ed esprimano entrambi la stessa volonta' a favore del figlio minorenne.
Se la proposta di legge sullo 'ius soli' verra' approvata dall'Assemblea legislativa, verra' poi trasmessa all'esame del Parlamento come proposta di legge di iniziativa regionale, come prevede l'art. 121 della Costituzione. L'obiettivo, spiega l'assessore ai Servizi sociali Luca Marconi, e' ''eliminare un'ingiustizia sociale, e sostenere il processo verso una reale convivenza tra persone di origine diversa''.
La proposta marchigiana, che modifica la legge 91 del 5 febbraio 1992 (Nuove norme sulla cittadinanza), incentrata sul principio dello 'ius sanguinis', interpreta un movimento di opinione che nella regione e' gia' molto radicato: la Provincia di Pesaro Urbino concedera' la cittadinanza 'onoraria' ai figli di immigrati, il Comune di Tolentino lo ha gia' fatto nelle settimane scorse.
Il testo della proposta prevede anche che una volta raggiunta la maggiore eta', il figlio di immigrati possa rinunciare, se crede, alla cittadinanza italiana. In assenza invece di una dichiarazione di volonta' dei genitori, puo' acquisire la cittadinanza facendone richiesta entro un anno dal compimento della maggiore eta'.
Attualmente, solo dopo aver compiuto 18 anni e aver dimostrato di aver risieduto regolarmente e ininterrottamente nel territorio della Repubblica sino al compimento della maggiore eta' si puo' fare richiesta di cittadinanza. Secondo dati Istat, il 22% dei cittadini stranieri residenti in Italia ha meno di 18 anni.