Politica Italiana

Maria Elena Boschi sottosegretario presidenza Consiglio Gentiloni: non salta, poltrona trovata

Maria Elena Boschi sottosegretario presidenza Consiglio Gentiloni: non salta, poltrona trovata

ROMA – Ministro no. Sottosegretario alla presidenza del Consiglio sì. Maria Elena Boschi cade in piedi e se Paolo Gentiloni, che nella serata di oggi 12 dicembre ha annunciato la lista dei ministri che formerà il suo Governo, non la conferma alle risorse per lei arriva comunque un incarico prestigioso.

Boschi, del resto, difficilmente sarebbe potuta rimanere in quel ministero nonostante l’intenzione del Pd di mantenerla dentro al Governo. La riforma costituzionale affossata dal referendum del 4 dicembre che ha causato la caduta del Governo Renzi portava il suo nome. Da qui, evidentemente, la scelta di nominarla sottosegretario, incarico altrettanto prestigioso.

Su Blitz Quotidiano Lucio Fero si era augurato che la Boschi saltasse un giro. Gentiloni e il Pd non l’hanno pensata così:

C’è da sperare che Maria Elena Boschi comprenda che restare ministro o restare in qualunque modo al governo le reca danno, altro che riconoscimento al lavoro svolto. E’ così ovvio che la Boschi ancora al governo sarebbe, sarà il fantoccio contro cui la pubblica opinione sparerà a palla i giorni pari e pure quelli dispari, così ovvio che non si comprende come qualcuno possa non comprenderlo. Resti fuori dal governo la Boschi, farà un favore a se stessa, a Gentiloni premier, al suo partito il Pd.

Potrà tornare, anzi andarsene mai dall’attività politica la Boschi perché una sconfitta non è un esilio e comunque ha fatto da ministro apprezzabile lavoro nonostante l’atmosfera di costante goliardico linciaggio intorno a lei. Ha resistito alla insinuazione del rapporto privato con Renzi, alla pioggerella urticante del come si veste, che costume mette al mare, al goliardico linciaggio in aula e fuori che ha impegnato i Brunetta e i Travaglio…Non si vede perché ora non possa resistere a star fuori da da un governo che deve durare sei mesi, massimo dieci.

Published by
Emiliano Condò