MILANO – Berlusconi come gli ebrei: i “mille volti della persecuzione” secondo l’assessore Pdl in visita a Gerusalemme. A ritornare sull’infelice paragone pochi giorni dopo le polemiche suscitate dalle indiscrezioni tratte dal nuovo libro di Bruno Vespa, è stato il vicepresidente della Regione Lombardia, Mario Mandovani.
Mantovani, ospite in Israele per un omaggio ai cittadini lombardi che aiutarono gli ebrei a sfuggire alle deportazioni non ha saputo trattenersi dal declamare il suo inno alla libertà ”contro i mille volti della persecuzione che – testuali parole – come nel caso del leader dell’opposizione Silvio Berlusconi, possono manifestarsi anche con la negazione della parità dei diritti”.
Mantovani lo ha detto proprio durante il suo viaggio per incontrare il premier israeliano Benjamin Netanyahu e piantare sulle colline di Gerusalemme il primo albero del ‘Giardino dei Giusti’ dedicato ai cittadini di origine lombarda.
E non pago, più tardi, interpellato dall’Ansa, ha ribadito che al di là ”dell’inquadramento storico”, per Berlusconi ”trattasi di una persecuzione, dal momento che non gli sono stati garantiti i diritti per i quali vengono piantati gli alberi per la difesa appunto dei diritti umani”.
”Mi hanno invitato a piantare un albero per i Giusti – ha spiegato Mantovani – e l’ho fatto ricordando anche la figura del presidente Berlusconi, perché in termini di giustizia non gli sono stati garantiti eguali diritti”. Di più: l’assessore Pdl ha assicurato che quelle parole ”in Israele sono state prese in modo adeguato”. ”Non l’hanno presa male – ha detto – non ne hanno data l’interpretazione né usato la strumentalizzazione che c’è stata in Italia”. E conclude ricordando ”i saluti” mandatigli per suo tramite a Berlusconi dal premier israeliano Netanyahu, che lo ha definito ”amico”.
Puntuale giunge lo sconcerto da parte della comunità ebraica milanese che ricorda al vicepresidente regionale l’inopportunità del paragone con la persecuzione degli ebrei, dopo le polemiche suscitate già nei giorni scorsi dalle parole del Cavaliere sui suoi figli. Daniele Nahum, portavoce della comunità ebraica milanese, che si è detto ”stufo e offeso”: ”Il paragone fatto dal vicepresidente lombardo Mantovani è grave, perché mentre agli ebrei erano stati negati i diritti umani e a causa delle leggi razziali 8 mila ebrei italiani sono morti nei campi di concentramento, con Berlusconi siamo davanti a una persona che è stata condannata da un Tribunale di uno Stato democratico”.
”Siamo stufi di questi paragoni impropri – ha aggiunto Nahum – perché si offende la memoria degli ebrei e la memoria della pagina più nera della storia italiana recente cioè le leggi razziali”. ”Chi si professa amico di Israele e degli ebrei – ha concluso il portavoce – dovrebbe smetterla con questi paragoni strumentali”.