Monti: “Da oggi provvedimenti di crescita con equità”

Mario Monti (Lapresse)

ROMA – L’impegno del governo prosegue sugli “sforzi avviati da tutti i governi. Ci siamo trovati ad affrontare una situazione difficile prodotta dalla cultura del debito”. E’ quanto affermato dal premier, Mario Monti, in conferenza stampa a Palazzo Chigi. In Consiglio dei Ministri il governo ha varato le sue misure anti-crisi. Quattro le priorità indicate dall’esecutivo: “Inclusione sociale, giovani, innovazione aziende, attrazione culturale”. Con una indicazione di stile, da parte del premier Monti: “Il rigore è il metodo. La  crescita, il lavoro, l’inclusione i fini”.

Con i provvedimenti annunciati oggi per la crescita e la coesione “l’equità è in primo piano”, ha detto il premier. ”Il governo ha dovuto usare in questi mesi gli strumenti e il linguaggio del rigore perché rimettere in ordine i conti dell’Italia era necessario per restituire al nostro Paese la dignità e il ruolo tra i grandi paesi europei”. ”Il rigore chiesto al Paese” con i conseguenti ”sacrifici, non è stato un cedimento a logiche politiche decise da altri in altri luoghi, ma un invito a condividere uno scatto di orgoglio dell’Italia, degli italiani, per un futuro migliore”. ”La fragilità cresce quando le risorse mancano”, ha aggiunto.  “Anche in questo momento in cui il rigore non è finito” dobbiamo avere quel ”senso di respirazione sociale e civile”.

Parlando dei fondi riprogrammati per il Sud: “Gran parte di questi fondi viene dall’Europa che non deve essere vista solo come il guardiano del rigore”. E promette: “Ora queste risorse si possono spendere subito”.  ”Il rigore l’Europa ce lo chiede, ma è anche nostro interesse perseguirlo – spiega il primo ministro – Lo abbiamo fatto in dosi ahimé abbondanti in questi mesi”. “Sulla crescita – aggiunge – l’Europa deve agire per promuoverne di più. Conoscete tutti gli sforzi che il governo sta facendo, con il Parlamento, per un impulso maggiore nelle sedi europee alle politiche della crescita”. Ma assicura di avere al suo fianco una squadra di governo capace: “Accanto a me – ha detto – ci sono persone all’avanguardia negli studi, in grado di capire e saper utilizzare l’Ue”.

Monti si è detto “confortato” dal giudizio espresso dall’Unione Europea: ”Le parallele notizie per altri Stati membri (ma è giusto che ognuno guardi in casa propria), non danno un così tranquillizzante” giudizio ”come quello per l’Italia nel 2013”, aggiunge il premier. Le stime dell’Unione Europa sulla capacità dell’Italia di raggiungere il pareggio di bilancio, spiega,  ”non includono i proventi della lotta all’evasione, non quantificabili, e che possono costituire un contributo ulteriore al processo  di consolidamento fiscale”. Monti perciò assicura che non ci saranno altre manovre anche perché  “per l’Italia è molto importante conservare e acquisire capacità di autonoma decisione. Tre  stati membri dell’Ue hanno dovuto sottoporsi ai programmi disposti da Bce, Commissione e Fmi. Hanno dovuto cedere pezzi della propria sovranità nazionale. E’ l’ultima cosa che augurerei all’Italia. E’ la prima cosa contro la quale ci siamo battuti”.

La ”lotta all’evasione” che sta conducendo l’Italia è ”di proporzioni non riscontrate nel passato”, precisa Monti, ricordando che queste misure insieme all’introduzione di “elementi di imposizione patrimoniale ai modi per preservare l’indicizzazione delle pensioni più basse, ai tentativi fatti anche nella struttura dell’Imu per tenere conto della politica familiare” testimoniano quelli che sono gli obiettivi del governo che ”ora è possibile esplicitare” meglio.

Le misure varate oggi in Cdm, non perché “chieste dai partiti, ma perché le richiede da tempo la società italiana. Il governo valutato in quale momento poter sporgere la testa al di sopra della superficie dell’acqua. Ma non è minimamente un cambio di marcia, perché l’attenzione all’equità e alla crescita erano iscritte e incastonate anche nelle cose più dure che abbiamo dovuto proporre con la sempre apprezzata partecipazione del Parlamento e dei partiti”. Anzi, spiega Monti, il governo “non potrebbe vivere senza l’appoggio dei partiti in Parlamento ma non farà cose in cui non crede perché lo chiedono i partiti né rinuncerà a fare cose in cui crede perché i partiti chiedono di non farlo”.

Il taglio delle tasse grazie ai proventi della lotta all’evasione è “astrattamente possibile”. E ripete: “E’ astrattamente possibile che vi sia una marcia più veloce sia verso l’avanzo, sia verso una riduzione delle tasse”. Per il premier serve però  ”una doverosa prudenza che ci rende esitanti a stimolare dibattiti” su questo argomento.

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Daniela Lauria