Maroni: “Immediato ricorso alle urne: non c’è alternativa”

Il ministro dell'Interno Roberto Maroni

Dopo Umberto Bossi che dice “le urne sono più vicine” e il Pdl che chiede a gran voce le dimissioni di Gianfranco Fini, anche il ministro dell’Interno Roberto Maroni è categorico: “Immediato ricorso alle urne – dice – n0n c’è nessuna alternativa”.

“Mi pare evidente che sia rinata Alleanza Nazionale  – continua Maroni – un partito che assicura gli interessi del sud più che quelli della Padania che per Fini non esiste ma per noi esiste”.

Un segnale chiaro che la Lega manda all’indirizzo del premier Silvio Berlusconi proprio a poche ore dall’incontro ad Arcore tra il Senatur e il presidente del Consiglio. Il Carroccio esclude a priori una maggioranza che si tiene “su tre gambe” come proposto da Fini e in una situazione del genere vuole solo andare al voto.

Tanto è vero che Maroni all’ipotesi di un nuovo patto per finire la legislatura risponde dicendo: “Un patto di governo c’è già ed è quello preso con le elezioni. Se l’intenzione dei finiani è di continuare ad attuarlo, non c’è problema; ma se invece quel patto viene violato, il problema c’è ed è serio”.

”L’intervento di Fini apre tanti scenari – dice ancora da Parigi il ministro – una fine traumatica della maggioranza con immediato ricorso alle urne o un proseguimento della legislatura con un patto che, e su questo sono d’accordo con Umberto Bossi, che però c’è’ già”. Quanto all’ipotesi di votare in primavera Maroni ha sottolineato che il Viminale ”è sempre pronto per il voto”, ma solo se, ha concluso, ci sono ”le condizioni” e cioè ”se e quando il presidente della Repubblica deciderà”.

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Maria Elena Perrero