MILANO – Il candidato premier dell’alleanza tra Pdl e Lega non sarà Silvio Berlusconi. Chi sarà, ufficialmente, non è dato saperlo ma il segretario della Lega Nord ha un nome in testa e ai giornalisti quel nome fa: quello di Giulio Tremonti, già e più volte ministro dell’Economia nei precedenti governi Berlusconi.
Un nome che difficilmente piacerà al Pdl che proprio su Tremonti e sulle sue manovre nell’ultima fase del Governo Berlusconi si è spaccato. Senza considerare che l’ex ministro, prima ancora dell’accordo tra Lega e Pdl, si era separatamente accordato col Carroccio.
Berlusconi, del resto, prima ancora dell’accordo con la Lega si era detto disposto al passo indietro come candidato premier pur di arrivare all’intesa. Difficile, però, che il nome Tremonti possa essere quello definitivo. Come è difficile, oggi e numeri alla mano, che sia l’asse Pdl-Lega a vincere le politiche del 24 e 25 febbraio.
Sta di fatto che sul ruolo di Berlusconi Maroni è netto: ”Berlusconi è capo della coalizione e non viene indicato alcun candidato premier ma si dice esplicitamente che non sarà Berlusconi”.
La candidatura di Tremonti, spiega Maroni, arriva dopo che Berlusconi ha rilanciato il nome del segretario del Pdl Angelino Alfano: “Visto che Berlusconi indica Alfano mi permetto di indicare la candidatura di Tremonti”.
Al leader della Lega, in ogni caso, più che il premier sembrano interessare altri aspetti. Quello con il Pdl, spiega, ”è un accordo che mi soddisfa molto, perché con quest’accordo posso ragionevolmente affermare che in Lombardia si vince”. Quindi, subito dopo le elezioni, il primo punto per Maroni è la nascita della “macroregione del Nord”.
Infine da Maroni parole dure sull’indagine di Roma sui conti dei senatori della Lega Nord: ”L’inchiesta di Roma è una bufala, vede una sola persona indagata che io stesso ho denunciato. E comunque non sono un complottista”:
