”Chi è che mi rompe di più le scatole? Massì, diciamolo… Sono in tanti, e di tutti i partiti, destra, centro e sinistra”. Esordisce così, in una lunga intervista a Libero, il direttore generale della Rai Mauro Masi che aggiunge: ”Un pezzo della sinistra, un bel pezzo, si ritiene proprietaria della Rai”.
Masi sottolinea di non avere nessuna intenzione di dimettersi, nè ”nostalgia” di Palazzo Chigi: ”Sono un osso molto più di duro di quanto vadano pensando in molti – spiega – e sono abituato a portare a termine i mandati che mi vengono assegnati. Sono in Rai e ci sto bene”. A viale Mazzini, prosegue, ”il clima risente molto del clima complessivo del Paese. Rispetto tutte le prese di posizione, ma mi chiedo quanti dei dichiaratori professionisti si occupino della difesa dei posti di lavoro in Rai come stiamo facendo io e il Cda con la trattativa sul piano industriale”.
Gli obiettivi che intende perseguire, spiega, sono il ”risanamento dei conti” e ”il pluralismo dell’informazione”. ”Mai” bloccato ”ex ante” nessuna trasmissione, sottolinea, ma ”pretende” che ”tutti i programmi realizzati dall’azienda siano rispettosi delle regole vigenti in termini di contraddittorio e pluralismo”. ”Conosco poco come persona” il presidente Paolo Garimberti, aggiunge, ”dovreste chiedere a lui le ragioni del rinvio della seduta del Consiglio di amministrazione e del perchè consideri le nomine la madre di tutte le battaglie. Io cerco sempre di trattare, ma per farlo bisogna essere in due”.
Infine Masi afferma che ”riprenderebbe” in Rai sia Fiorello che Bonolis, ma ”solo se sono disposti a trattare personalmente”, senza manager. Tutto ”a posto” per Fazio e Saviano, sui quali si dice ”curioso di vedere come saranno in grado di costruire una trasmissione degna del servizio pubblico”. ”Leggenda metropolitana”, invece, l’ipotesi di togliere la copertura legale a Report della Gabanelli, ”come quella dei consiglieri di amministrazione espressi dalla maggioranza che sarebbero contro di me”.
