BOLZANO – “Dobbiamo difendere l’Ue dall’assalto della tecnocrazia”. Così il premier Matteo Renzi è intervenuto al convegno L’Europa delle Regioni, in corso a Bolzano, dopo le polemiche sorte nei giorni scorsi col presidente della Bundesbank, Jens Weidmann.
“L’Europa non può diventare la patria delle burocrazie e delle banche – ha detto il premier – ma solo se mette in comune i valori e gli interessi dei cittadini. Non serve a niente condividere una moneta se non condividi un destino”.
E ancora:
“Non possiamo pensare di uscire dalla crisi se continuiamo a guardare a chi ha risultati diversi da noi, sull’economia come sulla disoccupazione, come causa dei nostri problemi.
“C’è bisogno di una qualità che l’Italia ha perso: la fiducia in sé stessi, abbiamo perso autorevolezza perché abbiamo perso autostima. Per anni l’Italia si è raccontata come un insieme di problemi ma l’Italia non è questo, ci sono valori educativi e culturali come la scommessa sul bello”.
Per Renzi l’Europa ha futuro solo se non si resta
“schiacciati sul presente. Io sono considerato il rottamatore, che distrugge il passato. Non è così, per me la rottamazione non è cancellare il passato, il passato è fondamentale. Poi c’era una questione legata a politici romani ma non lo ricordiamo qui…”.
E dunque, “dobbiamo tenere Londra dentro l’Europa“. Conclude con un monito alla Lega:
“La parola identità – ha sottolineato – non è parolaccia. Non è il contrario della parola integrazione, il contrario è disintegrazione, e un atteggiamento vetero-leghista pensa di affermare l’identità facendo fuori gli altri”
