
ROMA – Non un “fantasista” o un “portiere fortunato, che para i rigori perché provoca l’avversario”. In un’ intervista in prima pagina sul Corriere della Sera, il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, si definisce “un mediano” che sta “su tutti i palloni”: lui si studia “le carte”. “Ma è meglio che non lo abbiano compreso”, scherza Renzi, “così arrivo a fari spenti lì dove voglio arrivare, con buona pace di tutti i commentatori e dei professionisti della gufata”.
“La mia lettura quotidiana”, come la chiama il presidente del Consiglio, è il riassunto del Bilancio dello Stato. L’Italia commissariata dalla Troika? “Mai e poi mai. È un’ ipotesi che non esiste. Dirò la verità : io non vivo nel terrore dei mercati”, assicura. “L’Italia è molto più forte di come si racconta in sede internazionale”, sottolinea. “Il problema, però, è che la ripresa europea è fragile. Molto fragile”. “Non va tutto bene”, chiarisce, “è una situazione difficile, da gestire con grande responsabilità . Ma essere responsabili non significa essere catastrofisti”.
Per avere la forza di cambiare il modello di politica economica della Ue, secondo Renzi “basato tanto sul rigore, e poco sulla crescita, dobbiamo dimostrare di essere capaci di cambiare prima il nostro Paese”. Per questo è importante la riforma del Senato: dimostra “che la classe politica non ha paura di cambiare se stessa”.
I frondisti? “Non si rassegnano all’idea della semplificazione e del fatto che non ci sia indennità per i senatori”, è la convinzione del premier. Poi sferza i banchieri: “Le banche non hanno più alibi“, adesso “sono piene di liquidità . Diano i soldi alle aziende, invece che lamentarsi”, “navigano nei soldi, li spendano, grazie”.
Parlando della politica, di Grillo dice: “Organizzare proteste è il suo mestiere“. E sulla possibilità che il patto con Berlusconi vacilli con la sentenza Ruby, risponde che “fino a questo momento non ha mai fatto venir meno la sua parola e il suo impegno: diamo a Cesare quel che è di Cesare”. Infine, un messaggio ai presidenti della Camere: “Spero che Boldrini e Grasso abbiano la forza di mettere un tetto a tutti i loro alti funzionari come abbiamo fatto noi con i manager di Stato e pure con i magistrati”.
