Matteo Salvini assolto dall'accusa di vilipendio alla magistratura. "Fatto tenue" secondo i giudici (foto ANSA)
Matteo Salvini è stato assolto dall’accusa di vilipendio dell’ordine giudiziario: “Non punibile per la particolare tenuità del fatto” è la sentenza con cui si è chiuso il processo celebrato in tribunale a Torino. La pronuncia è del giudice Roberto Ruscello. L’accusa aveva chiesto di condannare il leader della Lega al pagamento di tremila euro di multa.
Nel 2016, a Collegno (Torino), durante un intervento al congresso regionale della Lega, Salvini si riferì alla magistratura come a una “schifezza” e a “un cancro da estirpare”. La frase fu pronunciata in riferimento al rinvio a giudizio di Edoardo Rixi, all’epoca vicesegretario nazionale della Lega, nell’inchiesta sulla presunta Rimborsopoli ligure.
“La Giustizia italiana va profondamente riformata, il ‘sistema Palamara’ va smontato per il bene dei cittadini e dei tanti magistrati davvero liberi e indipendenti” ha commentato Salvini dopo la sentenza. “Sono contento, ringrazio giudice e avvocato”, aggiunge l’esponente del Carroccio.
“Una sentenza che ripristina lo stato di diritto” ha ribadito l’avvocato di Salvini Claudia Eccher. “Il giudice – spiega il legale – ha contestualizzato correttamente le frasi contestate, che furono pronunciate all’interno di una riunione di partito e quindi in un consesso assolutamente privato e non pubblico”. Secondo Eccher inoltre “il giudice ha verificato che, comunque, si tratta di parole che hanno perso la loro carica offensiva”.