
ROMA – L’idea del sindacato unico “è la conseguenza di un modello autoritario”. Lo aferma a Repubblica il leader della Fiom, Maurizio Landini, dopo le dichiarazioni del premier Matteo Renzi. Per Landini, Renzi “invece di disegnare modelli sindacali, che non è il suo mestiere, dovrebbe varare la legge che ripristini la democrazia in fabbrica dando ai lavoratori la possibilità di decidere sui contratti che li riguardano”.
“Se vogliamo essere onesti – dice Landini sul caso Fiat – , quella che si sta facendo in Fiat non si può chiamare contrattazione. Marchionne ha proposto un modello salariale totalmente legato ai risultati dell’azienda e le altre organizzazioni sindacali lo hanno sottoscritto. Così è accaduto sul diritto di sciopero. Gli aumenti che si stanno firmando in Fiat sono totalmente legati ai bilanci, una materia che i lavoratori non riescono a controllare e non aumentano mai la paga base oraria. E la limitazione del diritto di sciopero – aggiunge – viene incontro a un’esigenza che non mi sembra il problema più grave da risolvere in questi mesi alla Fiat”.
“Dopo le elezioni europee – sottolinea Landini – Renzi ha fatto una scelta precisa. Non cerca il consenso delle persone che lavorano, cerca il consenso delle imprese” che, continua, “assumono perché c’è la ripresa e anche perché il governo ha finanziato ogni assunzione con 8.000 euro. Poi il job act ha cancellato lo statuto dei lavoratori. Il consenso delle imprese è scontato. Le politiche sul lavoro di questo governo sono peggiori di quelle dei governi di centrodestra”.