ROMA – “Sto andanto a rimettere il mio mandato di sottosegretario nelle mani del Presidente Berlusconi”, così il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Michaela Biancofiore, subito dopo la sentenza della Cassazione sul processo Mediaset che ha confermato la condanna di Silvio Berlusconi per il reato di frode fiscale, pur rinviando ad altra sezione della Corte d’Appello l’interdizione dai pubblici uffici.
“Ora bisogna vedere chi si dimette dei ministri del Pdl, immagino che una come la Biancofiore si dimetterà“, aveva detto Guido Crosetto, ex Pdl ora passato a Fratelli d’Italia a Sky Tg24, nei minuti immediatamente successivi alla sentenza. E infatti l’annuncio del sottosegretario non si è fatto attendere: “Come annunciato , sto andando a rimettere il mio mandato di sottosegretario nelle mani del Presidente Berlusconi che per quella carica mi ha indicato all’interno del governo Letta da lui fortemente voluto”, ha fatto sapere la Biancofiore.
In una nota del sottosegretario si legge: “Mi auguro che gli avvocati facciano immediato ricorso alla Corte Europea del Diritto dell’Uomo“. “La condanna di un innocente, del leader del centrodestra italiano, dell’uomo politico col maggior numero di consensi della seconda Repubblica, del 4 volte presidente del Consiglio, del maggior contribuente d’ Italia per frode fiscale è l’Apocalisse d’Italia, la fine del mondo politico italiano e di una parvenza di democrazia nel Paese”, ha proseguito Biancofiore, secondo la quale la sentenza di oggi ”è la conferma di un disegno politico-giudiziario che parte da molto lontano ed è alimentato da poteri e stati stranieri che magna pars hanno avuto nella distruzione del nostro e di altri Paesi”.
”Siamo alle tenebre – denuncia – mi spiace per le generazioni future che vedranno l’involuzione delle libertà in Italia. Silvio Berlusconi era ed è il simbolo della lotta per la libertà e per questo è stato perseguitato. Oggi più che mai ci stringiamo intorno a lui, gli chiediamo di non mollare e a chi ci chiede di “deporre le armi” diciamo fino in fondo “Molon Labè” – “Venitele a prendere”
“La sentenza conferma la solita italietta di Don Abbondio, salva la parte politica relativa alle funzioni politiche di Berlusconi e salva il Tribunale di Milano che ha sbagliato completamente la sentenza sulla determinazione della pena accessoria”.