ROMA – Silvio Berlusconi va verso il proscioglimento dall’accusa di frode nell’ambito del processo Mediatrade. La procura generale della Cassazione ha infatti chiesto il rigetto del ricorso proposto dalla Procura di Roma contro la sentenza di non luogo a procedere pronunciata il 27 giugno dello scorso anno dal gup della Capitale per Silvio Berlusconi, il figlio Piersilvio e per altri imputati coinvolti nel filone romano dell’inchiesta sui diritti Mediaset.
Il gup di Roma aveva prosciolto l’ex premier Silvio Berlusconi, il figlio Piersilvio e altri imputati coinvolti in una presunta frode fiscale da 10 milioni di euro risalente al biennio 2003-2004. Berlusconi e il figlio, in particolare, erano stati prosciolti dall’accusa di frode fiscale ”perché il fatto non sussiste, per essere la prova del ‘fatto reato’ insufficiente e comunque contraddittoria”.
Nel ricorso la Procura di Roma ha fatto riferimento alla attività di ”intermediazione di Frank Agrama”, ritenuto dall’accusa ‘socio occulto’ di Berlusconi, spiegando che ”tale meccanismo” è ”stato patologicamente sfruttato per consentire una sovrafatturazione degli acquisti finali”, dei diritti tv, ”con creazione di fondi extracontabili”. Il pg della Cassazione, tuttavia, ha ritenuto infondate le argomentazioni del ricorso e ne ha chiesto il rigetto o la dichiarazione di inammissibilità. Nel filone milanese sul caso Mediatrade, invece, Berlusconi è stato prosciolto in via definitiva dalla Cassazione.