MILANO – E’ stata fissata per il prossimo 12 luglio l’udienza in corso davanti al gup di Milano Maria Vicidomini per il caso Mediatrade per il quale sono imputate dodici persone tra cui Silvio Berlusconi, il figlio Pier Silvio e Fedele Confalonieri.
Da quanto è filtrato dall’aula, il giudice che aveva dato la disponibilità di alcune date prima dell’estate ha poi concordato di aggiornare l’udienza di poco meno di un mese e mezzo. Per il 12 luglio sono previsti gli interventi delle difese del presidente del Consiglio e del figlio Pier Silvio.
Questa mattina, 30 maggio, in aula dopo l’intervento di uno dei legali di Confalonieri la parola è passata all’avvocato Luca Mucci che assiste l’intermediario Daniele Lorenzano.
Il legale, scrive l’Ansa, ha sostenuto che il manager a partire dagli anni ’80 per quanto riguarda la compravendita dei diritti tv partecipava solo alle trattative ma nulla sapeva dei prezzi con cui gli stessi diritti venivano comprati da Mediaset in quanto degli acquisti se ne occupava il manager, ora morto, Carlo Bernasconi.
L’avvocato, che ha chiesto il proscioglimento del suo cliente ”per non aver commesso il fatto o perché il fatto non sussiste” ha inoltre sottolineato che Lorenzano dal 2002 in poi, periodo che riguarda la vicenda Mediatrade, era semplicemente un consulente esterno senza alcun ruolo decisionale.
Dopo l’avvocato Mucci ha parlato la collega Nadia Alecci, difensore di un altro manager e mediatore, Giorgio Dal Negro: il difensore ha sostenuto che l’attività svolta dal suo assistito era effettiva e che la società Clover a lui riferibile era operativa e acquistava e rivendeva diritti non a prezzi gonfiati ma a prezzi di mercato non solo a Mediatrade ma anche alla Rai e che non si è mai verificata alcuna presunta appropriazione indebita. Pertanto anche per Dal Negro è stato chiesto dal giudice ”il non luogo a procedere perché il fatto non sussiste”.