
Meloni trailer: boia chi molla Zelensky e no bancarotta per bollette e pensioni FOTO ANSA
Trailer, in gergo cinematografico spezzoni del film da usare e diffondere come anticipazioni/pubblicitĂ del prodotto. Meloni trailer, cioè le anticipazioni (molte della quali perĂ² prive del timbro della ufficialitĂ ) di ciĂ² che farĂ , sta per fare. I trailer del governo che Meloni guiderĂ . Alcuni solo su stampa, difficile dire se siano i giornali a disegnarli così non troppo negando alla loro immaginazione. Di certo perĂ² colori, sussurri, architettura e mini scenografia dei trailer ai giornali qualcuno li fornisce. E quindi si puĂ² dire che a Giorgia Meloni in procinto di premierato non dispiace essere raccontata, “trailerata”, “spoilerata” così. Così come? Come un capo di governo che neanche si sogna di sfilarsi dall’appoggio, anche militare, all’Ucraina. Come un capo di governo che anzi di una pulsione del genere si vergogna e che, per essere chiari, nessuno che la nutra questa pulsione andrĂ a ministeri quali Difesa ed Esteri.
L’accento sul leale
Giorgia Meloni ha assicurato, ed è stato uno dei suoi primi atti politici dopo la vittoria elettorale, “sostegno leale a Zelensky”. A Zelensky in persona ha detto “contaci”. Non una frase generica, tutt’altro che un gesto di rito. L’accento va messo sul “leale”. Sostegno all’Ucraina è formula sufficientemente vaga da poterci far star dentro tutto: sia la voglia appena repressa di Salvini di sfilarsi dalle sanzioni alla Russia, sia perfino il sempre piĂ¹ ineffabile Conte che ai suoi interlocutori va spesso dicendo “non mi dite che Putin non vuole la pace…”. Sostegno all’Ucraina è locuzione che rischia di aver poco o addirittura contradditorio contenuto.
Ma se ci metti quel “leale” che ci ha messo la Meloni vuol dire sì alle sanzioni anti Russia invasore, sì all’invio di armi all’Ucraina (anche se oggettivamente il quanto di armi che arriva dall’Italia è poca e non determinate cosa al fronte), sì alla Nato e alla sua azione. E no a pruriti di anti americanismo o neutralismo che dovessero pensare di poter prosperare sotto l’ombrello di un governo della Destra italiana. Fin qui i trailers Meloni sono giĂ azioni, parole, strettamente imparentati con il film tutto e vero: la politica internazionale della Meloni sarĂ questa e Salvini alleato al governo dovrĂ farsene una ragione.
Super bonus bollette e quota 41 pensioni
Bollette e pensioni, qui i trailers non sono immagini nitide. Troppe dissolvenze per poter vedere davvero. E nessun riscontro fattuale o anche solo verbale. Sono trailers immaginati e non si sa quanto immaginari. Comunque dicono che un super bonus bollette che metta in carico al bilancio pubblico altri 30/40 miliardi presi a debito dai mercati per finanziarlo non è nelle intenzioni e soprattutto nei calcoli di Meloni premier. Il governo della Destra le bollette le deve fermare e calmierare (lo ha fatto il governo Draghi, non puĂ² non farlo quello Meloni) perĂ² i miliardi almeno in parte vanno trovati in cassa e non al banco dei pegni del debito.
Anche perchĂ© Meloni ha appreso-raccontano i trailers-a far di conto e sa che aumentare il debito di chi di debito viaggia verso i tremila miliardi è tutt’uno col pagarlo piĂ¹ caro il debito in termini di interessi da corrispondere. E dicono i Meloni trailers che Quota 41 per andare in pensione tutti e cancellare quindi anche la memoria della legge Fornero è cosa troppo drastica e costosa e che Meloni premier lo sa che se rimandi in pensione di fatto gli italiani ben prima dei 67 anni allora di soldi per diminuire tasse non ce n’Ă©. Questo dicono i Meloni trailers, benevoli o ritoccati, immaginari o informati, fedeli o no al film che verrĂ oggi è difficile dire. PerĂ² una qualche sia pur vaga conferma indiretta dei Meloni-trailers c’Ă©: quelle immagini spot che ritraggono il futuro premier rivendicare una sovranitĂ europea da ridefinire e ridurre. Questa è sicuramente Giorgia Meloni da una vita, questo è sicuramente Fratelli d’Italia nazional-sovranista.Â