Michela Vittoria Brambilla: “Salviamo cani levrieri in Ue da caccia e corse”

Michela Vittoria Brambilla: “Salviamo cani levrieri in Ue da caccia e corse”

ROMA – “Salviamo i levrieri sfruttati in Spagna per la caccia e in Irlanda e nel Regno Unito per le corse, questo è un problema europeo“. Michela Vittoria Brambilla, deputata di Forza Italia e convinta animalista, lo ha detto l’11 maggio intervenendo in qualità di madrina al raduno nazionale dell’associazione Sos Levrieri onlus a Villa Borromeo D’Adda ad Arcore, in occasione del quale tanti levrieri greyhound e galgos, sono stati “salvati dalla terribile fine a loro riservata in Irlanda del nord e Spagna e consegnati a generose famiglie italiane”.

La Brambilla ha detto:

“Il problema dei levrieri sfruttati in Spagna per la caccia, in Irlanda e nel Regno unito per le corse, come quello più generale della protezione degli animali da compagnia sul territorio dell’Unione, si potrà risolvere definitivamente solo a livello europeo, con una norma comunitaria: qualcosa che le associazioni animaliste del continente chiedono da tempo”.

Secondo la deputata, il problema è radicato in tutta l’Unione europea:

“L’esigenza di azioni di tutela per animali che i trattati, il senso comune e la tradizione della maggior parte dei Paesi considera ‘d’affezione’ è stata riconosciuta dal Consiglio dei ministri dell’Unione fin dal novembre 2010. Oggi alcuni stati membri uccidono i randagi, altri tollerano il commercio illegale di centinaia di migliaia di cuccioli con elevati rischi sanitari e tassi di mortalità, altri li sfruttano classificandoli impropriamente come “animali da reddito”.

Toccherà probabilmente alla prossima legislatura europea affrontare il problema, aggiunge la Brambilla sottolineando che

“i candidati di FI sono impegnati ad introdurre nella futura direttiva il principio del divieto di uccisione dei randagi, l’identificazione tramite microchip e la registrazione obbligatoria di cani e gatti, la disincentivazione all’allevamento, misure efficaci contro il traffico di cuccioli e il divieto di sfruttamento”.

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