ROMA, 19 LUG – Il deputato del Pdl Marco Milanese, ex ufficiale della Guardia di Finanza ed ex consigliere politico del ministro Tremonti, rompe gli indugi: la Procura di Napoli – che ne ha richiesto l'arresto per tangenti in cambio di incarichi in enti pubblici e rivelazione di segreto – vuole controllare i suoi tabulati telefonici? ''La Camera dica si', celermente''. La procura vuole controllare alcune sue cassette di sicurezza? ''La Camera dica si', celermente''.
La richiesta dei tabulati delle utenze in uso a Milanese e' stata fatta nei giorni scorsi dal pm di Napoli Vincenzo Piscitelli, con l'obiettivo di ''ricostruire i rapporti'' dello stesso Milanese con ''esponenti della Guardia di Finanza'' nel tentativo di risalire ad eventuali ''talpe'' tra le Fiamme Gialle. Insieme ai tabulati, la procura di Napoli ha chiesto alla Camera anche l'autorizzazione a perquisire alcune cassette di sicurezza in uso a Milanese, che sono gia' state sequestrate dagli inquirenti, ma non aperte. ''Vi e' fondato motivo di ritenere – secondo il pm – che presso le cassette di sicurezza indicate…possano trovarsi beni e valori di provenienza delittuosa''.
Lette le due richieste, Marco Milanese ha scritto al Presidente della Giunta per le autorizzazioni di Montecitorio, Pieluigi Castagnetti, chiedendo che la Camera dica si', e in fretta. Ed ha informato della sua iniziativa il Procuratore della Repubblica di Napoli, Giovandomenico Lepore. ''Signor Procuratore – ha scritto Milanese a Lepore – con riferimento ai due decreti, a firma del sostituto procuratore dott. Piscitelli, di sequestro di alcune cassette di sicurezza e di acquisizione dei tabulati telefonici relativi alle utenze telefoniche nella mia disponibilita', con la presente La informo, doverosamente, che questa mattina ho chiesto alla Giunta per le immunita' e le prerogative parlamentari della Camera dei Deputati e alla stessa Camera, di voler autorizzare 'celermente' quanto sollecitato dal Suo Ufficio. Ho la certezza, infatti, che le indagini approfondite e senza pregiudizi consentiranno una lettura dei fatti secondo verita', non avendo nulla da temere dalle stesse; auspicando che le investigazioni proseguano con grande celerita' ed in ogni direzione, compresa quella diretta a smascherare le vere ragioni della calunnia e delle strumentalizzazioni della mia persona. Rimanendo, come sempre, a disposizione di ogni richiesta di chiarimenti da parte del Suo Ufficio, le porgo distinti saluti''.
Ma cosa ha davvero motivato la richiesta del doppio si', tempestivo, alla Camera dei Deputati? Lo hanno chiarito i difensori dello stesso Milanese, Franco Coppi e Bruno Larosa. I due legali hanno ribadito di aver fiducia nel fatto che ''ogni profilo delle vicende contestate sara' presto chiarito'' ed hanno sottolineato come Milanese sia stato sempre disponibile ''ad aderire doverosamente ad ogni richiesta dei magistrati'', sia quando e' stato sentito nella veste di indagato, sia quale persona informata. In questo stesso spirito – hanno concluso i due legali – si colloca la richiesta alla Camera di dire rapidamente si' alle due ultime richieste della procura di Napoli''.
