È stato un comizio pieno di animo e tensione, quello di Berlusconi a Milano, che è cominciato tra le urla del popolo del Pdl che scandiva il suo nome, si è interrotto per le grida dei contestatori che lo chiamavano buffone e si è concluso con il ferimento del premier, colpito al volto da un oggetto metallico di un contestatore, Massimo Tartaglia, un uomo di 42 anni.
Berlusconi ha aperto la campagna di tesseramento del Popolo delle Libertà ripetendo il suo repertorio di attacchi contro chi lo critica e contro chi min accia di ostacolare la sua marcia verso un potere assoluto: il presidente del Consiglio da Piazza Duomo, a Milano, ha attaccato la sinistra, i giudici e i giornalisti, poi ha rimarcato la coesione della maggioranza contro l’opposizione.
«La maggioranza è forte, coesa – ha detto Berlusconi – siamo un partito assolutamente democratico e dobbiamo continuare a esserlo. Siamo una forza politica democratica non un partito in cui decide una oligarchia, in cui decidono uno o due persone».
«Il capo del governo come è descritto dall’opposizione è un mostro. Ma non credo di esserlo, non solo perché sono bello ma anche perché sono un bon fjol. Pensavamo che una campagna di tesseramento non fosse necessaria perché chiunque vota per noi e ama la libertà è tesserato, ma siccome viviamo in un momento di disinformazione totale ci abbiamo ripensato».
Parlando della magistratura, Berlusconi ha ribadito: «Non si possono accettare che ci siano dei giudici politicizzati che intervengono sull’azione del Parlamento, sull’iter delle leggi. Non si può accettare che giudici politicizzati possano intervenire sul Parlamento cercando di influenzarne le decisioni durante l’iter delle leggi o facendo “ricorso ad una corte”, cioé quella Costituzionale composta da uomini che “provengono dalla sinistra”».
Su chi lo critica ha detto: “Virgolettano frasi che non mi sono mai sognato di dire”, dimenticando, forse sinceramente, che uno dei giornali da lui smentiti per avergli attribuito parole mai dette è proprio il suo, il Giornale diretto da Vittorio Feltri. E ha aggiunto: “Fanno piovere su di me accuse diverse. La tv di Stato, con i soldi di tutti, attacca governo e maggioranza, è l’unica tv al mondo che lo fa”.
E ancora: “Questi non sono attacchi ma una fotografia di una situazione preoccupante”. “Il mio gradimento personale è al 63%, quello del Pdl al 40% e vogliamo arrivare oltre il 50% e gli ultimi sondaggi indicano che il gradimento verso il governo tra i cittadini è al 55%. Andiamo avanti sereni e sicuri, perché stiamo lavorando bene e continueremo a farlo. Non ci facciamo spaventare dalla menzogne perché la verità e il bene alla fine vinceranno sempre”.
«La sinistra, al contrario delle sinistre europee, in Italia è ancora fortemente impregnata dei principi del marxismo. Sono sempre gli stessi”, ha detto ancora Berlusconi.
Silvio Berlusconi è stato brevemente interrotto da una decina di persone che lo contestavano. Dai contestatori sono partite alcune grida tra cui ‘vergogna’. E la parola ‘vergogna’ é stata ripetuta tre volte dal premier per zittirli, ribaltandola in contro-accusa.
Poi è passato a parlare di equilibri di partiti, Bossi promosso e Casini avvertito: «Bossi è un un alleato leale a cui siamo legati da amicizia e affetto. Dobbiamo essere sereni e sicuri. L’Udc ora sta un po’ di là e un po’ di qua: noi speriamo che venga di qua, ma se sta di là non piangeremo di certo per questo», ha sottolineato il premier parlando delle recenti prese di posizione di Pier Ferdinando Casini.
Infine ha concluso incensando i suoi: «Il popolo della libertà è un baluardo di democrazia. Grazie di cuore – ha detto Berlusconi – di essere qui incuranti del freddo e delle persone che ci contrastano per sventolare le bandiere del Pdl. Dovremo essere come sempre baluardo in Italia della democrazia».
