Milano, controlli nelle case dei clandestini. Nel mirino anche i “padroni”

Anche a Milano parte l’offensiva “anti clandestini” della Lega: il Carroccio ha presentato al Comune una mozione in cui chiede di effettuare controlli «igienico sanitari» nelle abitazioni dei clandestini e di contrastare i padroni di casa e i datori di lavoro che offrono ai clandestini contratti irregolari.

Il testo fa esplicito riferimento al decreto Maroni, da applicare «davvero e fino in fondo» e si portano ad esempio quei comuni “nei quali i sindaci stanno attuando politiche di verifica della popolazione straniera residente, così da evitare la permanenza di clandestini sui propri territori”.

L’esempio più noto è quello di Coccaglio, piccolo centro in provincia di Brescia in cui l’amministrazione sta effettuando controlli a tappeto per verificare la presenza di stranieri irregolari: l’operazione ha preso il nome di White Christmas.

La mozione, dal nome “Richiesta controlli riguardanti la clandestinità e la verifica della residenza degli stranieri”, sarà fatta votare a gennaio in tutti i nove consigli di zona, e solo allora sarà posta all’attenzione dell’assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato.

Per Salvini, capogruppo della Lega al Comune, «è inaccettabile quello che succede in molti complessi residenziali, dove in un bilocale vivono anche 15 clandestini». I controlli però non si fermeranno solo alle abitazioni, ma saranno estesi ad aziende e fabbriche.

La decisione di far votare la mozione dai consigli di zona, e non direttamente dal Comune, è spiegata da Davide Boni, assessore regionale leghista al Territorio: «Lì vivono quei cittadini che vogliono una risposta ferma contro l’immigrazione clandestina ».

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Alberto Francavilla