Nelle università a numero chiuso una corsia preferenziale per gli studenti lombardi nei test d’ingresso, e nei programmi scolastici più spazio a materie prettamente “padane”. E’ la proposta avanzata, con due emendamenti al piano regionale di sviluppo, da alcuni consiglieri della Lega in Lombardia e approvata la scorsa settimana con i voti del centrodestra.
“Oggi gli studenti lombardi partono svantaggiati — spiega il consigliere regionale leghista Massimiliano Orsatti — perché nei test di ammissione alle università a numero chiuso si tiene conto anche del voto preso all’esame di maturità, che in alcune regioni del sud è notoriamente dato con generosità”. Per cui la Lega chiederà che nei test di ammissione non si tenga conto dei voti di maturità. “Successivamente — aggiunge Orsatti — chiediamo una corsia riservata per gli studenti che siano residenti in Lombardia da almeno cinque anni”.
Non solo. La Lega chiede anche di sostenere economicamente, tramite i servizi del diritto allo studio, gli universitari residenti in Lombardia da almeno 5 anni. E di dare applicazione a quella norma regionale seconda la quale il 20% del programma scolastico debba essere dedicato ad argomenti legati al territorio.