MILANO – Filippini, egiziani, cinesi e peruviani: ecco chi sono i nuovi milanesi o meglio i neo italiani a cui il comune meneghino ha appena conferito la cittadinanza. E con l’occasione ha bissato tutti i record facendo segnare un più 39 percento rispetto agli anni passati.
Di quali numeri può vantarsi la Giunta Pisapia? Nel 2009 sono state concesse 267 nuove cittadinanze, nel 2010 ne sono state concesse 329 su 482 aventi diritto, nel 2011: 458 su 479. I diciottenni nati in Italia da genitori immigrati possono chiedere, infatti, la cittadinanza in base all’articolo 4, comma 2, della legge 91 del 1992. La normativa delinea i termini molto rigidi: per la domanda ci sono solo 12 mesi di tempo, una volta compiuti i 19 anni, questa finestra si chiuderà e per ottenerla ci si può rivolgere solo al Ministero dell’Interno, tramite la Prefettura, con tempi e costi decisamente più impegnativi. Il tema della cittadina per gli stranieri che abitano e vivono in Italia, in particolare per quelli nati nel nostro Paese è da tempo al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica e della politica.
Ius soli o ius sanguinis? Anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha sollecitato il Parlamento a trovare una soluzione al problema. “Il 5 febbraio la legge sulla cittadinanza compie vent’anni e penso sia l’ora di mandarla in pensione” – a parlare è l’assessore alle politiche sociali del Comune di Milano Pierfrancesco Majorino, a cui fa eco Daniela Benelli assessore ai servizi civili meneghino – “I ragazzi di seconda o terza generazione sono un esempio lampante di come l’integrazione funzioni bene e abbiamo il dovere di riconoscere loro una cittadinanza che lo è già di fatto. Questi giovani sono un’importante risorsa, perché sono ottimi mediatori con le comunità straniere cui appartengono e perché vivono quella condizione di doppia appartenenza che costituisce un fattore di innovazione essenziale per la nostra società. La Milano futura, con l’arricchimento delle tante persone provenienti da tutto il mondo, è sempre di più una città internazionale e multietnica. Questa Amministrazione – ha concluso l’assessore Benelli – è impegnata nel valorizzare tutto questo, cercando di spegnere quel clima di paura e indifferenza che nel passato ha fatto tanti danni”.
Ben 18 anni… in Comune Un impegno che si concretizza con l’informazione. Il servizio Anagrafe fa sapere che sono molto pochi i giovani che sanno di avere la possibilità di richiedere “la qualifica di italiani” al compimento dei diciotto anni. Il comune ha quindi deciso di informarli spedendo a tutti i 642 aventi diritto (maggiorenni nel 2012) una lettera insieme ad un opuscolo dell’Anci “18 anni… in Comune. I tuoi passi verso la cittadinanza”.