MILANO – Le lacrime per il commiato con i dipendenti si sciolgono in un sorriso davanti a telecamere e flash quando Letizia Moratti lascia le chiavi della città in mano al suo successore Giuliano Pisapia. E' stata una giornata dalle emozioni contrastate quella dell'ormai ex sindaco: il suo ultimo giorno in municipio è coinciso con il primo di Giuliano Pisapia.
Un ciclo si chiude, un altro si apre. E proprio per relegare al passato i veleni che hanno segnato la campagna elettorale l'ex primo cittadino sconfitto ha offerto all'avversario un gesto di distensione: una calorosa stretta di mano a suggello di un passaggio di consegne organizzato a tempi record, appena due giorni dopo le elezioni. Un gesto apprezzato da Pisapia che ha subito reso a Letizia Moratti l'onore delle armi. ''Solo poche parole – ha detto Pisapia alla cerimonia di insediamento – per ringraziare Letizia Moratti e tutti coloro che si sono impegnati per Milano in questi cinque anni''.
Poco prima i due avevano avuto per la prima volta un colloquio riservato. ''Con Letizia Moratti ci siamo parlati con molta serenità e con reciproco rispetto – ha rivelato Pisapia – credo che anche questo sia un segnale della volontà di un lavoro comune, ciascuno nel proprio ruolo, diverso chiaramente dal passato, per il futuro di Milano''. Per chiudere la sua carriera da sindaco di Milano Letizia Moratti non ha mancato il tradizionale commiato con i dipendenti. E davanti a circa 200 tra funzionari e alti dirigenti la commozione ha vinto su quell'aplomb che l'ha sempre contraddistinta come donna d'acciaio e che Letizia Moratti ha subito ritrovato rivendicando davanti alla stampa il merito di aver tenuto i conti del Comune in ordine.
''Lasciamo alla nuova amministrazione – ha annunciato Letizia Moratti – un bilancio con un saldo attivo tra entrate e investimenti di 48 milioni di euro, senza aver mai gravato sui cittadini e sulle imprese e consentendo alle nostre società di investire nei servizi ai cittadini con criteri di assoluta e indiscutibile trasparenza''.
La tenuta dei conti sarà per la verità uno dei primi grattacapi del nuovo sindaco, puntellati come sono da previsioni di entrata che dipendono, come la vendita di Serravalle e la quotazione di Sea, dagli alterni andamenti del mercato azionario. ''Farò esaminare il bilancio dagli esperti che mi hanno accompagnato durante la campagna elettorale – si è limitato a commentare Pisapia – e che vogliono contribuire a lavorare anche nei prossimi cinque anni con me''. Alla prudenza del sindaco ha fatto però da contraltare il Pd con un attacco frontale a Letizia Moratti sull'altro fronte aperto, quello dell'Expo.
''Sarebbe curioso – ha attaccato il segretario provinciale dei democratici, Roberto Cornelli – che il commissario straordinario di Expo fosse ancora l'ex sindaco che è stato bocciato dagli elettori anche per la gestione di questa partita''. Un appello su cui Letizia Moratti ha preferito glissare (''Oggi parlo solo di bilancio''), mentre Pisapia ha giocato, ancora una volta, la carta della distensione.
''Sono convinto – ha detto – che sull'Expo ci dovrà essere un gioco di squadra complessivo''. Parole che suonano anche come un avviso al ministro Giulio Tremonti e al suo avvertimento elettorale (''Con Pisapia l'Expo va via''). ''Spero – ha commentato il neosindaco – che quella frase fosse l'ultima polemica di una campagna elettorale ormai finita. L'Expo è un'occasione straordinaria di cui né Milano né l'area metropolitana, né la Lombardia né l'Italia possono permettersi di limitare il successo''.
