Il Milleproroghe arriva in Aula: governo verso la fiducia, l’opposizione tenta l’ostruzionismo

ROMA – Scontati ostruzionismo e fiducia. Approda in Aula alla Camera il Milleproroghe, un provvedimento omnibus che contiene un po’ di tutto: dalle agevolazioni fiscali per le banche al condono per i manifesti elettorali, dal ripristino della social card all’introduzione del foglio rosa per motorini e minicar, dalle misure antitrust per tv e giornali all’obbligo per i centri di procreazione assistita di fornire al Ministero della Salute dati in loro possesso. Diverse poi le varie proroghe che giustificano il nome del provvedimento: pagamento delle multe delle quote latte, blocco degli sfratti per le categorie disagiate, obbligo di emersione per le cosiddette case fantasma.

Dopo aver solo sfiorato le commissioni Bilancio e Affari Costituzionali, dove la maggioranza per mancanza di numeri ha evitato il voto e rispedito tutto all’Aula, il Milleproroghe dovrà reggere il fuoco congiunto delle opposizioni che hanno già promesso una battaglia serrata mentre la maggioranza fa la conta dei suoi.

L’ostruzionismo è già partito: sono 264, praticamente tutti dell’opposizione, i deputati che risultano iscritti nella discussione generale sul decreto. Ciascuno degli oratori ha a disposizione mezz’ora di tempo per intervenire. In via teorica, quindi, possono parlare per un totale di 132 ore, pari a cinque giorni e mezzo di oratoria continua. L’opposizione tenta con il suo ostruzionismo di far decadere il decreto, che scade il 27 febbraio. Tuttavia nel pomeriggio la maggioranza dovrebbe proporre all’assemblea di votare la chiusura anticipata della discussione per passare subito all’esame delle questioni pregiudiziali. Il governo dovrebbe poi porre in serata la questione di fiducia sul decreto.

Comunque vada, per il Pd il provvedimento ”è un mostro”. ”Contiene delle norme inaccettabili” dice Beretta ed elenca: la norma che pone fine alla solidarietà in caso di calamità naturali con la possibilità per le regioni colpite di aumentare le tasse, la riforma dei fondi di investimento che è un ganglo fondamentale della Finanza fatta con il milleproroghe e non con un provvedimento specifico, la norma che impedisce alla Protezione Civile di prendere decisioni senza il via libera di Tremonti, la norma in tema di dati sulle coppie che si rivolgono ai centri per la procreazione assistita”.

”Una porcata, scandalosa nel merito e nel metodo” attacca Antonio Borghesi vicecapogruppo dell’Idv. ”Il testo prevede una serie di misure che andranno a gravare sulle tasche dei cittadini, a favorire le lobby e le società di proprietà del premier e ad aumentare i costi della politica” attaccano dall’Italia dei Valori. ”Oltre al regalo agli allevatori che hanno violato la legge, ad un consistente regalo alle banche, al favore reso a Mediaset, contenuto nella norma sul divieto di incroci fra stampa e tv – spiega Antonio Borghesi – Per non parlare della tassa sul cinema e dello sperpero di denaro pubblico con il previsto aumento di consiglieri comunali e assessori nelle grandi citta”.

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