ROMA – Resta la proroga delle multe per le quote latte (cara alla Lega), va via la norma che fermava le ruspe contro le case abusive in Campania. Il ministro dell’Economia Giulio Tremonti è stato a colloquio con il presidente della Repubblica e insieme hanno ripreso in mano il decreto milleproroghe e vagliato cosa dovesse essere eliminato e cosa invece poteva restare. Napolitano si era irritato per le numerose norme inserite nel passaggio del testo al Senato che rendevano di fatto il decreto una “seconda finanziaria”. Il governo ha chiesto la fiducia sul maxiemendamento che sostituisce interamente il decreto milleproroghe.
Dopo le correzioni Tremonti-Napolitano spariscono 8 commi, mentre altri due sono stati modificati. E’ saltata, dopo le riserve della Corte Costituzionale, la norma voluta dalla Lega che negava ai precari della scuola la possibilità di entrare nelle graduatorie aldifuori della propria provincia di residenza. Via il comma che metteva uno stop alle ruspe contro le case abusive in Campania, cosa che ha creato malumore in alcuni parlamentari del Sud. Anche il sindaco di Roma Alemanno non vede bene il taglio della norma che permetteva l’aumento di consiglieri e assessori (questi ultimi sarebbero passati da 12 a 15) in Comune, norma che peraltro era estesa a tutti i Comuni con più di un milione di abitanti. Via il comma che riorganizzava la Consob. Sparita anche la proroga a fine anno delle concessioni-contratto rilasciate da enti pubblici nella zona dell’Etna. Eliminato anche il regolamento per i bagnini secondo cui sarebbe stata necessaria una sorta di “patente”, rilasciata solo da due enti. Salta anche la carica settennale prevista per il presidente dell’Autorità di vigilanza sui lavori pubblici. La norma è estranea alle prerogative del Parlamento, per questo è stata cancellata.
Vediamo invece cosa resta nel decreto. La Lega ha ottenuto la proroga alle multe per le quote latte degli allevatori e la conferma dei fondi speciali per gli enti lirici di Verona e Milano. Resta, ma solo a metà, il divieto di incrocio proprietario tra tv e quotidiani: inzialmente era previsto fino a tutto il 2012 mentre ora rimarrà solo fino a dicembre 2011 (restano invariati i parametri di fatturato che consentono a Mediaset – ma anche Sky o Telecom – di acquisire un quotidiano). Resta la norma sull’anatocismo bancario: rimane il blocco dei rimborsi da parte delle banche, che però non potranno avere indietro le somme già versate. Intatta anche la norma che aumenta di un euro il prezzo del biglietto del cinema.
Ora il testo verrà votato con due fiducie-lampo: una,venerdì, alla Camera, la seconda, sabato, al Senato. Senza di essi, domenica, il testo decadrebbe.