ROMA – Tutti premiati e tutti al massimo. Tutti e 188, ovvero i dirigenti del ministero del Lavoro che quest’anno hanno ricevuto il premio per la loro attività . Attività frenetica e indefessa? O piuttosto abitudine a non fare un torto a nessuno e quindi dare un premio a tutti? Il dubbio è venuto anche all’attuale ministro del Lavoro, Elsa Fornero, che in un’audizione al Senato ha chiesto quasi incredula: “Che tipo di selezione c’è se tutti hanno il massimo?”.
Va detto che Fornero si è trovata nella condizione di dover ratificare un provvedimento deciso da altri. “E’ stato umiliante – ha detto. Mi è stato detto che questi erano gli indicatori dati nell’anno precedenti e che quindi potevo solo ratificare“. Nel frattempo aveva chiesto l’intervento del ministro della Pubblica amministrazione ma nulla è stato fatto, a quanto pare, fino all’inevitabile firma finale del ministro in carica.
“Colpa”, sembra di capire dal discorso di Fornero, del precedente governo. Ma come, non era Brunetta (ex ministro della pubblica amministrazione) il paladino del merito? L’anti-fannulloni? In effetti fu lui a introdurre il concetto della retribuzione differenziata secondo 3 fasce di merito. Ma l’applicazione venne sospesa dallo stesso governo Berlusconi e rinviata alla nuova tornata contrattuale.
Ovvero, di fatto, a un indefinito “altrove” temporale visto che la contrattazione nel pubblico impiego è ferma da anni.