I miracoli di San Eupreprio a Francavilla Fontana: nell’urna più voti che elettori al seggio

Euprepio Curto

BRINDISI – Elettori 619, votanti 651. Una volta si moltiplicavano i pani e i pesci, oggi si può fare di più, la moltiplicazione dei voti. Sembra una slogan coniato per Cetto La Qualunque, che non a caso, forse, nel suo film “Qualunquemente” viene eletto proprio grazie a dei voti fantasma. Ma qui non siamo nell’immaginaria Marina di Sopra e il miracolato, o l’autore del miracolo, non è Cetto La Qualunque. Siamo nella terrena Francavilla Fontana, in provincia di Brindisi, ed Euprepio Curto non è un personaggio di fantasia, ma un ex senatore di An oggi consigliere regionale del’Udc.

Sia Francavilla Fontana che Euprepio Curto possono insegnare molto a chi ama indagare sui miracoli della politica italiana, anzi sono entrambi “venuti a miracol mostrare”. Il paesino pugliese già era salito agli onori delle cronache quando, qualche anno fa, dei 27 vincitori di un concorso pubblico per dipendente comunale ben 22 erano risultati parenti di politici locali. Il miracolo ovviamente l’avevano fatto i cinque signor nessuno che erano riusciti a superare la durissima selezione. Ma la vera star dei miracoli è il simpatico Euprepio. Da senatore lo ricordiamo, per esempio, per la sua proposta di creare un albo degli ex parlamentari dal quale le pubbliche amministrazioni avrebbero dovuto attingere per gli incarichi di sotto governo. Gli amanti della televisione invece forse avranno già sentito il nome di Euprepio Curto su La7, e lo ricorderanno alle prese con un falso magnate russo che lo aveva convinto ad aprire un casinò nel Salento. Performance che gli costò la candidatura alle politiche del 2008. Non domo, Euprepio decide allora che i suoi poteri meritano nuovi lidi e Casini subito lo accoglie nell’Udc. E proprio nelle liste dell’Udc Euprepio compirà il suo miracolo.

A fine marzo Curto risulta eletto consigliere regionale ma un suo collega di partito, evidentemente miscredente, non ci sta e fa ricorso sostenendo che i voti non sono stati ben conteggiati. Il Tar gli riconosce ragione ma Curto non ci sta e presenta un contro ricorso. In un paese civile basterebbe questo spettacolo a far cadere le braccia, ma quale paese civile può vantare un Euprepio Curto? Il ricorso del nostro sostiene che nel seggio 19 di Francavilla Fontana i voti a favore di Curto sarebbero molti di più di quelli conteggiati. La verifica offre risultati incredibili ma, si sa, i miracoli sembrano sempre incredibili a chi non ha fede. Tolte le schede bianche e nulle, 34, e quelle su cui c’è solo il nome del presidente, 74, nei verbali c’è scritto che i singoli partiti hanno racimolato 619 voti, l’Udc 104. Ma il verbale delle preferenze ai singoli non è d’accordo. Curto ha avuto 23 preferenze più del suo partito, da notare che il suo sfidante, dopo il ricorso vinto al Tar, aveva un margine di 22 preferenze su Euprepio. Alle volte, il caso.

Quando gli emissari della prefettura vanno a controllare il raccoglitore delle schede si trovano di fronte non a un normale plico sigillato, ma ad un sacco qualsiasi chiuso con lo scothc. Spariti i sigilli e spariti i bolli che invece il verbale di chiusura cita chiaramente. Ma non è tutto, ricontando le schede si scopre che Curto ha fatto un’ulteriore balzo in avanti, ha aggiunto altre 5 preferenze alla sua dote portando lo scarto sul secondo a 6 voti. Chissà a ricontarle oggi quante preferenze avrebbe Euprepio, misteri della fede e misteri del Tar, che nonostante tutto ciò, sentenzia: ragione a Curto. Il Tar evidentemente crede, per lui sono normali 32 voti espressi in più rispetto al numero dei votanti e Curto è consigliere regionale. Il tutto senza considerare alcune circostanze curiose, certamente coincidenze, avvenute al seggio, presieduto, ad esempio, da tal Patrizia Curto. O senza citare la scrutatrice che non si è presentata al seggio ma che ha firmato tutti i verbali e senza ricordare la sua sostituta che al contrario non compare in nessun verbale se non in quello che racconta che le viene affidata in assoluta solitudine la busta delle schede votate da consegnare all’ufficio elettorale del comune dove lavora, alle volte il caso è veramente incredibile, suo marito.

Ora, per sancire la definitiva conferma del miracolo si aspetta solo un ultimo passaggio, la sentenza del Consiglio di Stato a cui è stata sottoposta la vicenda, ultimo scoglio tra Curto e la sua poltrona.

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Emiliano Condò