Una parte d’Italia ha la memoria corta e non è più interessata ricordare la Festa della Liberazione dalle forze nazifasciste. A Mogliano, in provincia di Treviso, il sindaco leghista Giovanni Azzolini ha vietato alla banda comunale di intonare “Bella ciao” il 25 aprile. Quindi, in occasione della festa per la Liberazione la banda veneta suonerà la “Canzone del Piave”. A Milano, il Consiglio di Zona 5 non ha autorizzato l’uso della sala Consiliare “Walter Tobagi” per il tradizionale incontro del 23 aprile dedicato ai partigiani.
Il sindaco di Mogliano ha spiegato che “la banda deve eseguire brani istituzionali e “Bella Ciao” non lo è, non rientra tra gli inni nazionali. L’Anpi ha poco da protestare”. L’associazione partigiani in realtà non mette in discussione, come indicano i quotidiani locali, la legittimità della canzone del Piave ma, sottolinea Maurizio Beggio presidente dell’Anpi di Mogliano “é giusto che si suoni anche “Bella ciao” che è una canzone di tutti”.
Il sindaco ha spiegato che all’origine del divieto ci sarebbe un disguido “burocratico” e non “politico”: “Bella Ciao non è mai stata suonata in questa occasione perché nessuno lo ha mai chiesto ufficialmente e correttamente. Se l’Anpi me la chiede non c’é alcuna ragione di impedirne l’esecuzione, la banda la sa suonare, a meno che non lo si faccia per speculazione politica”.
“Il Piave è il fiume sacro alla Patria – taglia corto Azzolini – e siamo a Mogliano da dove è partita la Terza Armata che ha riconquistato l’Italia sempre in segno di libertà”.
L’episodio di Milano è stato invece denunciato dal coordinamento dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia (Anpi) della stessa zona della città. “Da anni – spiega l’ente in una nota – l’Anpi e la cittadinanza si incontrano al Consiglio di zona 5 per la ricorrenza del 25 aprile, per ricordare i tanti caduti e celebrare questa data fondamentale di Milano, città medaglia d’oro alla Resistenza. La decisione della maggioranza di centro-destra che governa il Consiglio di Zona 5 ci amareggia, in quanto pensiamo doveroso che Istituzioni e suoi rappresentanti partecipino a questa importante ricorrenza”.
L’Anpi annuncia che, nonostante la decisione, le manifestazioni nella zona ci saranno: in particolare, il 23 aprile alle 20.30 terrà un incontro in viale Tibaldi, al termine del quale seguirà un corteo in cui i partecipanti porteranno la corona dell’Anpi alla lapide dei Martiri e, a seguire, ci sarà la deposizione delle corone ai Caduti per la Libertà nel quartiere Tibaldi-Ticinese.