Il sindaco di Mogliano ha spiegato che “la banda deve eseguire brani istituzionali e “Bella Ciao” non lo è, non rientra tra gli inni nazionali. L’Anpi ha poco da protestare”. L’associazione partigiani in realtà non mette in discussione, come indicano i quotidiani locali, la legittimità della canzone del Piave ma, sottolinea Maurizio Beggio presidente dell’Anpi di Mogliano “é giusto che si suoni anche “Bella ciao” che è una canzone di tutti”.
Il sindaco ha spiegato che all’origine del divieto ci sarebbe un disguido “burocratico” e non “politico”: “Bella Ciao non è mai stata suonata in questa occasione perché nessuno lo ha mai chiesto ufficialmente e correttamente. Se l’Anpi me la chiede non c’é alcuna ragione di impedirne l’esecuzione, la banda la sa suonare, a meno che non lo si faccia per speculazione politica”.
“Il Piave è il fiume sacro alla Patria – taglia corto Azzolini – e siamo a Mogliano da dove è partita la Terza Armata che ha riconquistato l’Italia sempre in segno di libertà”.
L’episodio di Milano è stato invece denunciato dal coordinamento dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia (Anpi) della stessa zona della città. “Da anni – spiega l’ente in una nota – l’Anpi e la cittadinanza si incontrano al Consiglio di zona 5 per la ricorrenza del 25 aprile, per ricordare i tanti caduti e celebrare questa data fondamentale di Milano, città medaglia d’oro alla Resistenza. La decisione della maggioranza di centro-destra che governa il Consiglio di Zona 5 ci amareggia, in quanto pensiamo doveroso che Istituzioni e suoi rappresentanti partecipino a questa importante ricorrenza”.
L’Anpi annuncia che, nonostante la decisione, le manifestazioni nella zona ci saranno: in particolare, il 23 aprile alle 20.30 terrà un incontro in viale Tibaldi, al termine del quale seguirà un corteo in cui i partecipanti porteranno la corona dell’Anpi alla lapide dei Martiri e, a seguire, ci sarà la deposizione delle corone ai Caduti per la Libertà nel quartiere Tibaldi-Ticinese.