Qualche esempio: l’indennità immissione dati, concessa al personale del centro informatico e che risale a quando solo alcuni avevano a che fare con elaboratori di dati e i computer non erano ancora usati da tutti. O l’indennità di rischio per coloro che si occupano di impianti come le caldaie, quando non c’erano le norme per la sicurezza del lavoro mirate a prevenire questi rischi e rispettate scrupolosamente nel Palazzo. Via le indennità per le missioni dentro i confini patri, come nel resto della pubblica amministrazione. L’indennità «maneggio valori» appannaggio di chi usa trasportare fondi e titoli, viene decurtata del 50%. Così la Sereni elenca questi tagli che fanno risparmiare 450 mila euro da gennaio.
C’è poi in piedi una lunga trattativa con i sindacati, quella sugli scatti di anzianità:
Pochi credono dunque che a gennaio si chiuda l’altra trattativa, quella sugli scatti di anzianità. Scatti che, passata la prima verifica professionale, «portano chi entra con 20-30 mila euro l’anno di stipendio a guadagnare in 10-15 anni fino a 100 mila euro», racconta sempre la Sereni. «Già sono state approvate nuove curve salariali inferiori del 30% per i futuri nuovi assunti. E poiché non si possono toccare i diritti acquisiti, raffreddando un po’ gli scatti, cominceremo ad avvicinare le vecchie curve alle nuove».