«Voglio fare impresa, non affogare in logiche politiche». Non le manda certo a dire l’amministratore delegato di Trenitalia Mauro Moretti: intervistato dal quotidiano La Stampa, parla a tutto campo dei problemi delle ferrovie italiane, risponde alle giuste critiche dei pendolari, offre un quadro fosco sul contesto in cui è costretto ad operare.
«Siamo un’impresa che sta sul mercato, se le Regioni non ce la fanno, chi ci rimette sono i pendolari» accusa Moretti lamentando la scarsa disponibilità delle amministrazioni italiane ad alzare il contributo finanziario per ammodernare rete e parco ferroviario e rinnovare «il materiale rotabile».
Non risparmia critiche al presidente della Regione Piemonte: «La Mercedes Bresso dice che ho chiesto il 30% d’aumento? È assolutamente falso». Infine rivendica a suo merito un cambio di rotta rispetto alle precedenti fallimentari gestioni delle Ferrovie: «Potevo fare come quelli che mi hanno preceduto (leggi Elio Catania, 7 milioni di euro di liquidazione, oggi tornato in sella in qualità di direttore di un grande Consorzio di trasporti a Milano): la deresponsabilizzazione totale. Tanto poi paga il contribuente».