È morto questa notte a Roma Antonio Giolitti. Aveva 95 anni. È stato tra i padri costituenti e poi senatore.
Era il nipote dello statista Giovanni Giolitti. Lo ha comunicato all’Ansa la famiglia.
Insieme a Giancarlo Pajetta aveva fondato le brigate Garibaldi che diedero un contributo fondamentale alla lotta antinazista del Piemonte. Gravemente ferito in battaglia nel 1944, si fece curare in Francia.
Tornato in patria nell’aprile del 1945, prese parte al movimento di Liberazione. Nel 1945 è stato sottosegretario agli Esteri nel governo di Ferruccio Parri. Eletto membro dell’Assemblea costituente nel 1946 e deputato del Pci dal 1948 al 1957. Nel 1957, in seguito ai fatti di Ungheria del 1956, abbandonò il Pci per aderire al Partito Socialista Italiano (Psi), con cui è rieletto deputato dal 1958 al 1976.
Ministro del Bilancio nei governi di centrosinistra guidati da Moro, Rumor e Colombo, Giolitti è uno dei principali ispiratori della programmazione economica. Dal 1977 al 1985 è commissario presso la Comunità economica europea. Nel 1985, in polemica con Bettino Craxi e la sua politica di rinnovamento del partito, ha abbandonato il Psi, e nel 1987 è stato eletto senatore come indipendente del Pci. Si era ritirato dalla politica attiva nel 1992.
