ROMA – Globalizzazione, Europa, governo, austerità, Equitalia: sono i cinque denti del Forcone, i cinque “nemici” da infilzare, le cinque principali ragioni della protesta che anima scioperi, presidi e blocchi stradali del Movimento dei Forconi.
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Movimento difficile da capire e da decifrare. E non aiuta elencare variegata costellazione di sigle che promuove le agitazioni:
“Si va da “Azione rurale Veneto”, all’Associazione autotrasportatori liberi, fino a Life Veneto, Cra, Cobas Latte, solo per citarne alcune. Tutte realtà che non si riconoscono nei sindacati di categoria”.
Ed ecco le cinque ragioni della protesta dei Forconi, come riassume Silvia Sperandio sul Sole 24 Ore dal testo di un loro volantino:
1) Protesta contro «il Far West della globalizzazione, che ha fatto sparire il lavoro. L’Italia si ferma, si legge, perché ci hanno accompagnato alla fame».
2) I Forconi sono contro «questo modello di Europa» e lottano «per riprenderci la sovranità dei popoli e monetaria». C’è chi sostiene che bisogna uscire dall’euro, e chi propone la creazione, accanto all’euro, di una moneta locale complementare. In sostanza, si chiede un referendum.
3) Questa è una protesta, si legge, «per riappropriarci della democrazia».
Quindi
Mobilitazione contro il governo, un governo di «nominati», e per tornare a votare prima possibile con una nuova legge elettorale.
4) Per difendere la nostra dignità, contro le politiche di austerità.
5) C’è poi una battaglia contro Equitalia. «Il Movimento dei Forconi è un’Associazione di agricoltori, pastori, allevatori stanchi del disinteresse quando non del maltrattamento da parte delle istituzioni», si legge nella pagina Facebook del Movimento Forconi. La pagina è stata creata da Martino Morsello, ex imprenditore siciliano di Marsala. «Il mio allevamento di pesce, che aveva 120 dipendenti, è fallito nel 2003», spiega. Per lui, e per chi si riconosce nel suo Movimento, la «battaglia delle battaglie è bloccare tutte le procedure esecutive, in primis quelle di insolvenza, e poi quelle di fallimento». È l’unico modo per cercare di riprendere l’attività, dice Morsello.