ROMA – Le file alla pompa di benzina, le code alle casse dei supermercati, gli orari dei treni e gli aggiornamenti di Anas autostrade (o 103.3 Isoradio) controllati con crescente ansia: alla fine di lunedì 9 dicembre, il giorno uno della “Rivoluzione”, si può dire che lo sciopero del Movimento dei Forconi non ha paralizzato l’Italia ma senza dubbio un po’ l’ha spaventata.
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—> La mappa dei blocchi stradali
Insomma se fino a stamattina ci si chiedeva se i Forconi avrebbero messo in pratica quel che minacciavano, oggi si è avuta la conferma: non hanno bloccato l’Italia ma fanno sul serio. Si sono scontrati con la polizia e hanno bloccato stazioni a Torino, hanno paralizzato Genova e hanno attuato i loro blocchi e presidi in tutta Italia. Inoltre i Forconi hanno annunciato che andranno ad oltranza.
L’anno scorso, quando il fenomeno riguardò una sola regione, la Sicilia, fu proprio il loro “andare a oltranza” che mostrò al resto del Paese cosa erano in grado di fare: finirono per paralizzare tutta l’Isola e gli effetti si sentirono nei supermercati di tutta la Penisola.
Quindi? “Quindi quasi quasi vado a fare benzina“, risponderebbe il signor Rossi, esempio di quella larga fetta di italiani che domenica hanno sottovalutato le conseguenze dello sciopero e dopo 24 ore corrono a riempire il serbatoio e il frigo.
Il passo successivo è l’orario dei treni, della metro e degli autobus: chi si deve spostare all’interno delle grandi città e chi deve spostarsi da città a città guarda preoccupato al perdurare dei blocchi nelle stazioni.
L’ultimo fronte dell’angoscia sono le autostrade: saranno percorribili “finché sciopero non ci separi”. Per ora non si segnalano blocchi ai caselli e file di tir. Per ora.