NAPOLI – Il consiglio comunale di Napoli รจ a un passo dal tracollo. Trentuno consiglieri comunali di Napoli dimissionari hanno presentato le firme per le dimissioni dal notaio Elio Bellecca e poi le hanno depositate a palazzo San Giacomo, sede del municipio, nelle mani del segretario generale Gaetano Virtuoso. Sarร quello l’atto formale che determinerร l’avvio della procedura di scioglimento anticipato del Consiglio e di commissariamento del Comune.
L’annuncio delle firme รจ stato dato a metร pomeriggio da Carlo Lamura, capogruppo del Pdl in Consiglio. A firmare la mozione di sfiducia alla Iervolino, e poi nel pomeriggio le trentuno dimissioni, sono stati 17 esponenti del Pdl, i tre dell’Udc e di Alleanza per Napoli, i due di Forza Italia e gli appartenenti ai gruppi di Iniziativa popolare, Popolari per il Sud, Futuro e libertร , Popolari di Italia domani, Nuovo Psi e gruppo misto.
Lamura aveva chiesto al sindaco in aula di “fare spontaneamente un passo indietro, prima della presentazione della sfiducia, compiendo cosรฌ un gesto di responsabilitร nei confronti della cittร ”.
Sempre in aula la Iervolino aveva rimandato al mittente l’invito, sostenendo di avere una visione diversa del senso di responsabilitร . “Se mi dimettessi adesso – ha replicato – nella situazione in cui ci troviamo sarei una vigliacca.ย Il bilancio del Comune – aveva aggiunto il sindaco – รจ sempre stato chiarissimo. E’ un bilancio povero, come quello di tutti gli altri Comuni, ma pulito, senza buchi e sotterfugi. Sono stufa di uno stile che non onora la cittร . Come quando lo pseudo onorevole Amedeo Laboccetta mi ha paragonata al dittatore Gheddafi. Ma ho giurato fedeltร alla Costituzione davanti al Consiglio – aveva concluso la Iervolino in aula – e quindi รจ mio dovere rimanere qui”.
