La ‘Ndrangheta è l’organizzazione criminale più insidiosa che c’è e contro cui è indispensabile ottenere risultati come quelli conseguiti in Sicilia.
Lo ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano aggiungendo che giovedì 21 gennaio sarà a Reggio Calabria per mobilitare ancora una volta l’impegno dei giovani contro la criminalità organizzata e incontrare i magistrati impegnati nelle indagini sulla ‘Ndrangheta.
Nella lotta contro la mafia, ha riconosciuto il Capo dello Stato, si è fatta tanta strada negli ultimi quindici-venti anni: «Dobbiamo esserne consapevoli che abbiamo fatto un percorso significativo e abbiamo ottenuto risultati consistenti». Tanta, però, la strada ancora da percorrere: «Dobbiamo sapere anche che ci sono battaglie ancora non del tutto vinte»
Napolitano, si è rivolto ai dirigenti della Fondazione Paolo Borsellino ricevuti al Quirinale, che gli hanno presentato il film “Io ricordo”. Fra le battaglie incompiute, c’é quella per assicurare la gestione ad uso sociale dei beni confiscati ai mafiosi. Il presidente della Repubblica ne parlerà giovedì a Reggio Calabria.
Il presidente ha citato la terribile vicenda dell’imprenditore di Palermo Libero Grassi, ucciso nel 1991 perché si rifiutava di pagare il pizzo. «I suoi familiari -ha detto Napolitano – ci hanno recentemente ricordato che allora e ancora quindici anni fa c’era sordità e riluttanza da parte delle organizzazioni rappresentative degli imprenditori a prendere posizione su queste cose. E oggi vediamo l’impegno dell’Associazione degli industriali della Sicilia e del suo presidente (Ivan Lo Bello, ndr). Ci dice come si sia riusciti a far progredire la consapevolezza dell’insopportabilità del fenomeno mafioso, la coscienza e l’impegno che spetta alla società e che la società deve svolgere sempre di più, a cominciare dalla scuola e dai giovani, e che deve trovare il momento culminante nell’attività delle forze dell’ordine e della magistratura».
Il presidente della Repubblica ha poi chiesto di fare «piena luce» sull’uccisione del magistrato Paolo Borsellino: «È importante che stiano andando avanti le indagini sull’uccisione del giudice Paolo Borsellino. Comprendo lo scrupolo e l’attenzione con cui la magistratura vuole tutelare la propria indipendenza e imparzialità nel condurre queste indagini. Sono difficili ma non bisogna abbandonare nessuna traccia. Occorre vagliare con attenzione, con grande serietà tutti gli elementi nuovi a disposizione per fare piena luce su quelle terribili vicende».