RIMINI, 21 AGO – ”Da quando l’Italia e il suo debito pubblico sono stati investiti da una dura crisi di fiducia e da pesanti scosse e rischi sui mercati finanziari, siamo immersi in un angoscioso presente, nell’ansia del giorno dopo, in un’obbligata e concitata ricerca di risposte urgenti”. Lo afferma al Meeting di Cl il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
”A simili condizionamenti, e al dovere di decisioni immediate – puntualizza Napolitano – non si può naturalmente sfuggire. Ma non troveremo vie d’uscita soddisfacenti e durevoli senza rivolgere la mente al passato e lo sguardo al futuro”, ammonisce.
”Le sfide e le prove che abbiamo davanti sono piu’ che mai ardue, profonde e di esito incerto. Stiamo attenti: dare fiducia non significa alimentare illusioni. Non si dà fiducia e non si suscitano le reazioni necessarie minimizzando o sdrammatizzando i nodi critici della realta’, ma guardandovi in faccia con intelligenza e con coraggio”.
”Nel momento in cui ci apprestiamo a discutera in parlamento nuove misure di urgenza, bisogna liberarsi da approcci angusti e strumentali”, dice il Presidente della Repubblica. ”Possibile – chiede Napolitano – che si sia esitato a riconoscere la criticita’ della nostra situazione e la gravita’ effettiva e le questioni perche’ le forze di maggioranza e di governo sono stato dominate dalla preoccupazione di sostenere la validita’ del proprio operato, anche attraverso semplificazione propagandiste e comparazioni consolatorie su scala europea?”.
”Possibile che da parte delle forze di opposizione ogni criticita’ della condizione attuale del Paese sia stata ricondotta ad omissione e colpe del governo, della sua guida e della colazione su cui si regge? Lungo questa strada non si poteva andare e non si e’ andati molto lontano”.
”Lasciare quell’enorme fardello (del debito pubblico) sulle spalle delle generazioni future significherebbe macchiarsi di una colpa storica e morale. Faccia ora il Parlamento le scelte migliori attraverso un confronto aperto e serio e con la massima equita’ come condizione di accettabilita”’.
”Guardando alla riforma fiscale che si annuncia, occorre un impegno categorico: basta con assuefazioni e debolezze a quell’evasione di cui l’Italia ha ancora il triste primato nonostante apprezzabili ma troppo graduali e parziali risultati”. Per Napolitano, l’evasione ”e’ una stortura, dal punto di vista economico, legale e morale, divenuta intollerabile, da colpire senza esitare a ricorrere ad alcuno dei mezzi di accertamento e di intervento possibili”.
